Attualità

Bruxelles, Carola Rackete si dimette dall’Europarlamento

Eletta nel 2024, famosa a livello internazionale per l'arresto avvenuto in Italia nel 2019 quando era comandante della Sea Watch

di Angelo Vitale -


Carola Rackete ha annunciato le sue dimissioni dal Parlamento europeo per potersi concentrare nuovamente sull’azione diretta contro i responsabili della crisi climatica. Ha spiegato che la decisione è stata presa in uno “spirito collettivo”, dopo aver discusso con il suo team su come dare forma condivisa al mandato parlamentare. Lascerà il seggio per tornare a lavorare attivamente nei movimenti sociali e ambientalisti. Non è ancora noto chi prenderà il suo posto al Parlamento europeo. In genere, nei sistemi proporzionali come quello tedesco, il seggio vacante viene assegnato al primo dei non eletti nella lista del partito di appartenenza (in questo caso Die Linke), ma il nome preciso non è stato ancora comunicato pubblicamente.

Chi è Rackete

Tedesca, nata nel 1988 a Preetz, laureata in scienze nautiche, con esperienze come ufficiale di navi rompighiaccio e attivista per Greenpeace e Sea-Watch, divenne famosa a livello internazionale come comandante della nave Sea-Watch 3, quando nel giugno 2019 decise di forzare il blocco del porto di Lampedusa per far sbarcare 42 migranti soccorsi in mare, nonostante il divieto imposto dalle autorità italiane. Fu arrestata e poi assolta da tutte le accuse, con la motivazione che aveva agito per dovere umanitario, dato che il porto di Tripoli non era considerato sicuro.

L’arrivo a Bruxelles

Eletta eurodeputata nel 2024 con Die Linke, ha lavorato nelle commissioni ENVI (Ambiente), ECON (Affari economici) e AGRI (Agricoltura), portandovi le sue battaglie per i diritti umani e la giustizia climatica.

Le polemiche del centrodestra italiano

Le polemiche del centrodestra italiano contro Carola Rackete sono state intense e ricorrenti, soprattutto a partire dal suo ruolo di comandante della Sea-Watch 3 e dalla sua candidatura politica. Matteo Salvini l’ha accusata più volte di incentivare crimini d’odio e di mettere in pericolo la sovranità nazionale, arrivando a chiedere la sua detenzione dopo lo sbarco forzato a Lampedusa nel 2019. Polemiche estese all’epoca anche alla Rai e ai programmi televisivi che la ospitarono.

Singolare, invece, il riconoscimento da lei attribuito alla capacità politica della premier Giorgia Meloni nel dialogo con i leader europei (“è in gamba”), pur ribadendo che la sua visione politica non rappresenti a suo avviso il futuro auspicabile per l’Europa. Parole che avevano creato qualche sorpresa, ma non attenuato le critiche complessive del centrodestra verso di lei.


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