Bruxelles spinge sull’accordo con il Mercosur
La Commissione ha presentato al Consiglio le sue proposte per la firma e la conclusione dell’accordo di partenariato UE-Mercosur e dell’accordo globale aggiornato con il Messico. Una mossa che suggella un percorso di negoziato durato oltre venti anni e che potrebbe costituire una strategia fondamentale per l’Europa per diversificare le sue relazioni commerciali e rafforzare i legami economici e politici con partner mondiali che condividono gli stessi principi. Quasi a sembrare, almeno nella tempistica, una risposta indiretta (quanto?) alla guerra tariffaria, imposta in tempi non sospetti dal presidente a stelle e strisce Donald Trump sulle esportazioni anche del Vecchio Continente e che tanto sta preoccupando le categorie economiche del nostro Paese. Tornando ai due partenariati, nella visione dei vertici Ue, si punta a generare opportunità di export per miliardi di euro per le imprese dell’UE di tutte le dimensioni, e le due intese “contribuiranno alla crescita economica e alla competitività, sosterranno centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa e promuoveranno gli interessi e i valori dell’UE. Rafforzeranno le catene del valore e aiuteranno l’UE ad ampliare la sua gamma di fonti affidabili di fattori produttivi critici e materie prime. In un momento di crescente instabilità geopolitica – spiegano ancora dalla commissione, guidata da Ursula Von der Leyen -, questi accordi ci legano più saldamente a importanti partner strategici, fornendo una piattaforma condivisa per rafforzare la fiducia reciproca e affrontare sfide globali condivise, compresa la modernizzazione del sistema commerciale globale basato su regole”. Ma, nello specifico, cosa è il Mercosur? Il Mercado Común del Sur è il mercato comune della America Meridionale, fondato nel 1991 e rappresenta oggi uno dei blocchi economico-commerciali più significativi del pianeta. Con un prodotto interno lordo che nel 2023 ha superato i 3 trilioni di dollari si pone come interlocutore strategico non solo per l’Europa, ma anche per superpotenze come la Cina e gli Stati Uniti. La popolazione totale degli Stati membri è di oltre 260 milioni di persone, il paese più popoloso dell’organizzazione è il Brasile (oltre 206 mln di persone). Seguono l’Argentina (43 mln), il Paraguay (6.8 milioni) e l’Uruguay (3.3 mln), mentre il Venezuela risulta attualmente sospeso. Il Mercosur, inoltre, potrebbe configurarsi come importante trampolino per integrare la sua produzione con quella dei vicini più grandi. Non è un caso, dunque, che siano presenti membri associati e paesi osservatori. In questo contesto di espansione della organizzazione, a dare nuovo slancio potrebbe essere proprio l’accordo commerciale con l’Unione Europea, che dopo 25 anni di negoziati è finalmente entrato in fase di definizione: ora l’intesa dovrà essere approvata dal Consiglio Ue, prima di passare per il parlamento europeo e per quelli nazionali. E se ratificato, costituirà una delle più ampie zone di libero scambio del globo, toccando quasi un quarto del PIL mondiale. Per le nazioni sudamericane vorrebbe dire, ad esempio, maggiore accesso al mercato europeo per prodotti come carne, zucchero, cereali e risorse naturali; mentre per il Vecchio Continente significherebbe risparmi annui stimati in oltre 4 miliardi di euro di dazi eliminati e un ampliamento delle esportazioni intorno ai 50 miliardi di euro. Ma cosa ne pensano le associazioni di categoria, in particolare dell’agroalimentare? “L’accordo con il Mercosur deve essere vincolato a precise garanzie sul rispetto del principio di reciprocità degli standard produttivi e su controlli puntuali su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, se non vogliamo mettere a rischio la salute dei consumatori e il futuro delle filiere agroalimentari”, avvertono Coldiretti e Filiera Italia. Mentre per Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, “l’accordo Ue-Mercosur sarà utile per il mondo agricolo italiano solo se le clausole di salvaguardia oggi annunciate saranno davvero rapide e trasparenti, per tutelare quei prodotti sensibili (carni, zucchero e cereali) che potrebbero essere messi a rischio dalla prevedibile concorrenza sleale data dall’importazione di prodotti a basso costo, non conformi agli standard di produzione europei su benessere animale, ambiente e sicurezza”. Per il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei, “l’agroalimentare risulta ancora una volta, come nell’intesa sui dazi con Trump, il settore più penalizzato”. È sempre in relazione all’adozione da parte del Collegio dei Commissari del testo finale dell’Accordo UE – Mercosur, il Governo italiano ha fatto sapere di accogliere con favore l’inserimento di un pacchetto di salvaguardie aggiuntive a tutela degli agricoltori europei. Tali salvaguardie aggiuntive prevedono, come attivamente chiesto negli scorsi mesi dall’Italia, un meccanismo di monitoraggio e intervento rapido in caso di perturbazioni nei prezzi, anche a livello di singolo Stato membro, il rafforzamento dei controlli fito-sanitari sulle merci in ingresso per assicurarne il pieno rispetto di standard e regolamentazioni UE e l’impegno a prevedere compensazioni adeguate per le filiere agricole eventualmente danneggiate. In vista dei prossimi passaggi di approvazione formale dell’Accordo a Bruxelles, l’Italia valuterà, anche attraverso il coinvolgimento delle rilevanti associazioni di categoria, l’efficacia delle garanzie aggiuntive previste e la conseguente possibilità di sostenere o meno l’approvazione finale dell’Accordo UE-Mercosur.
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