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Attualità

La caduta del Muro e il fallimento del comunismo: riflessioni sul liberalismo e l’Occidente

Dal crollo del comunismo alla crisi del liberalismo: tensioni geopolitiche, capitalismo e la sfida di un conservatorismo moderno.

di Anna Tortora -


La caduta del Muro: fine di un mondo ideologico

La caduta del Muro di Berlino segnò non solo la fine del comunismo, ma anche il crollo di quella dialettica tra amico e nemico che aveva caratterizzato cinquant’anni di storia post-Seconda Guerra Mondiale. Con la fine del grande conflitto ideologico, improvvisamente caddero tensioni, progetti e forse anche alcune speranze del mondo occidentale.
Il comunismo, storicamente incapace di rispondere alle sfide interne ed esterne, crollò politicamente, economicamente e socialmente. Ma la sua fine non chiuse la questione: al contrario, la riaprì, inscrivendola nelle finalità democratiche della civiltà politica occidentale.

La vittoria mancata del capitalismo

Doveva essere la grande rivincita del mondo liberale, la dimostrazione del trionfo del capitalismo. Eppure, quando il “nemico” sparì, emerse un dato sorprendente: anche l’Occidente viveva una sorta di democrazia reale, fragile e incompleta. Il capitalismo di per sé non aveva vinto.
Nei Paesi dell’Est europeo cadde la gabbia che aveva tenuto chiusi popoli e pentole per cinquant’anni, liberando energie e rivelando realtà sopite. Eppure, oggi l’Europa appare frammentata e divisa, lontana dall’unità e dalla grandezza evocata dagli anni Novanta.

Liberalismo e conservatorismo: una necessità dimenticata

Un liberalismo classico, equilibrato e conservatore, oggi sarebbe più necessario che mai. Nella cultura europea, il liberalismo evoca moderazione, patriottismo risorgimentale e anticomunismo, come sottolinea Marcello Veneziani. Il neoliberalismo, invece, mantiene la libertà dell’iniziativa economica, ma accetta un intervento statale mirato a correggere gli eccessi, come evidenzia Bartolomeo Sorge: uno Stato minimo e una libertà massima, un conservatorismo liberale.
In Italia, questa visione sembra scomparsa: la democrazia appare sempre più inclinata verso un modello socialpopulista, senza equilibrio tra libertà individuale e responsabilità collettiva.

Geopolitica in crisi: Russia e Ucraina

Il mondo contemporaneo conferma che la fine di un nemico ideologico non porta automaticamente stabilità. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha messo in crisi gli assetti geopolitici post-Guerra Fredda, creando nuove tensioni militari, energetiche ed economiche. Vecchie alleanze vacillano e l’Occidente deve ridefinire strategie e priorità in un contesto più instabile che mai.

Verso un nuovo equilibrio

Il crollo del comunismo non ha risolto le grandi questioni politiche ed economiche: le ha trasformate. La sfida dei prossimi anni sarà recuperare una cultura politica capace di coniugare libertà, responsabilità e stabilità. Forse quel muro, per tanti, resta rimpianto.

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