Caldo, incendi, blackout e condizionatori “a palla”
Il pallottoliere dell’emergenza caldo fa crescere l’elenco delle vittime, in Italia e in Europa. Dopo l‘imprenditore straniero morto per un colpo di sole a San Lazzaro di Savena, caldo fatale per una donna a Bagheria in Sicilia, per un autista morto nella cabina del suo camion nel Bresciano, per due anziani stroncati su due delle spiagge più belle della Sardegna, Budoni e Lu Impostu a San Teodoro.
Caldo killer, morti non solo in Italia
Nella Francia finita due giorni fa sulle pagine dei rotocalchi di tutto il mondo per la rapida chiusura della Torre Eiffel a causa del caldo estremo, una bambina americana di 10 anni con patologie autistiche è morta mentre visitava la Reggia di Versailles.
Ma non solo, perché le ondate di calore si si traducono anche in violenti incendi: in Catalogna due uomini non sono riusciti a sfuggire alle fiamme che hanno bruciato 5mila ettari di terreno agricolo, il rogo più importante degli ultimi anni in quella regione.
La “regia nazionale”: si farà?
In Italia, L’identità segnalava la necessità di una regia nazionale per rafforzare e rendere più efficace il Piano Caldo del ministero della Salute che assegna i bollini rossi: non sembrano schiodarsi dai 18 attribuiti di ieri.
E il governo prova invertire la rotta con la prossima sigla su un Protocollo Quadro unitario per la tutela dei lavoratori esposti al caldo estremo promosso dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, con misure specifiche per contenere i rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro, sia all’aperto che al chiuso.
Gli operai denunciano un po’ dappertutto l’assenza di controlli, protestano anche coristi e comparse del Nabucco all’Arena di Verona costretti in costumi che non traspirano e pesano 40 chilogrammi.
I blackout, Enel si giustifica
Il quadro dell’emergenza ha previsto pure, dopo un episodio isolato dei giorni scorsi a Savona, il blackout elettrico a Firenze e Bergamo, fermando un’economia del turismo che vive sul centro storico nel primo caso e una città che in Lombardia mena vanto del suo sistema dei trasporti.
I cavi si surriscaldano, dice Enel, la domanda elettrica sale anche perché c’è il picco dei consumi con i condizionatori, che nessuno nel nostro Paese vuole provare a limitare da decenni per non rischiare di finire sulle forche del consenso politico-elettorale.
In Italia c’è un milione di immobili pubblici, per non contare quelli privati. Chi li controllerebbe? Mancanza di inventari aggiornati e di un sistema informativo nazionale, elevato numero di immobili e complessità gestionale, vincoli burocratici e mancanza di coordinamento tra gli enti, assenza di politiche di manutenzione razionali e programmate, variabilità delle esigenze e dei bisogni sociali.
Meglio lasciar perdere, ogni volta.
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