Attualità

Canestri d’Italia: Italbasket e docuserie riportano il basket in tv

di Marcel Vulpis -


Si torna prepotentemente a parlare di basket e l’occasione non è soltanto il Mondiale di specialità (si gioca, per la prima volta, nella storia di questo sport, nelle Filippine, in Giappone e in Indonesia), attualmente in corso, ma anche la “scommessa” di un prodotto televisivo a puntate (“Scugnizzi per sempre”) dedicato alle gesta sportive della Juve Caserta, unico club del Sud ad aver vinto un titolo nazionale (uno spaccato unico della Caserta anni ’80-’90, dove è stata scritta una pagina memorabile di pallacanestro), lanciato in concomitanza con la “FIBA World Cup 2023”. La docu-serie, trasmessa su Rai Play, ha registrato, durante la seconda puntata, più di 485mila spettatori, raggiungendo la vetta assoluta nel prime time serale del 24 agosto scorso. Un risultato ancora più incredibile se messo a confronto, ad esempio, con i risultati raggiunti dall’ItalBasket nell’esordio contro l’Angola (278mila contatti ed uno share del 5,67% nella fascia mattutina della domenica). Numeri, che, nel complesso, confermano quanto il basket, nel nostro Paese, sia uno degli sport più amati dal grande pubblico, nonostante l’effetto cannibalizzante che il calcio opera da molti anni nei confronti delle altre discipline.

I numeri del pallone tricolore a spicchi
Il bacino di interessati alla Serie A di Basket (dati al giugno 2023) ha raggiunto quota 16,4 milioni con un incremento del 25%, rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il target degli “interessati” e degli “appassionati” si caratterizza per uno status medio-alto e alto, con una percentuale di laureati, redditi alti e responsabili degli investimenti delle famiglie molto superiore alla media nazionale.
Gli appassionati sono prevalentemente: uomini, di età compresa tra 25 e 44 anni, residenti nel Nord-Est del Paese. I dati sono tratti da “Sponsor Value” (un vero e proprio auditel degli eventi sportivi e del mondo dello spettacolo), ricerca multiclient periodica realizzata da StageUp e Ipsos.

La docu-serie apre la via ad una nuova stagione
“Scugnizzi per Sempre è una bellissima storia di sport, di orgoglio meridionale e di riscatto da un punto di vista ideale. Un prodotto per cui sono stati necessari ben due anni di produzione e oltre 5.000 minuti di interviste col quale la Rai non solo si incammina sulla strada della narrazione sportiva al di là dell’aspetto agonistico, già percorsa con successo Netflix e Amazon, ma fa comprendere come possa esistere una via italiana della pallacanestro fatta di vittorie e passione, ma anche di imprenditoria, impegno, umanità e leadership. Un esempio sociale, economico e di innovazione” ha dichiarato a L’Identità Giovanni Palazzi presidente di StageUp. “Oltre 30 anni fa gli appassionati di basket hanno assistito ad una serie finale che portò ad un vero e proprio spareggio, al Forum di Assago, con la Philips Olimpia Milano opposta appunto alla Phonola Juve Caserta. E’ stato il primo ed unico scudetto di una squadra meridionale nel basket tricolotr. Una straordinaria storia di sport trasmessa per la prima volta sulla tv di Stato”.
Una scommessa televisiva vinta dalla Rai, che, adesso, sul fronte dei diritti tv (collegati al prodotto basket), dovrà fare una serie di ulteriori riflessioni, perché la community della pallacanestro è una delle più fedeli. Seguendo il modello vincente già applicato nel ciclismo, dove la tv pubblica è leader nella messa in onda di eventi top (come il Giro d’Italia, o, ancora, l’intero calendario delle gare professionistiche in linea su strada). Nel futuro, pertanto, potrà ritagliarsi uno spazio importante, riuscendo così ad ottenere risultati significativi, sia in termini di audience/share, sia a livello di raccolta pubblicitaria. Ecco perché la trasmissione del Mondiale FIBA può essere un test importante per analizzare, in casa Rai, non solo il numero di appassionati, ma anche le loro caratteristiche socio-demografiche. Il passaggio alla seconda fase degli azzurri (dopo la vittoria con i padroni di casa delle Filippine) è un driver unico per attrarre un numero ancora più importante di telespettatori, sull’onda dei successi dell’ItalBasket nel primo mondiale itinerante della sua storia.


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