Attualità

CAOS CASA

di Angelo Vitale -


“Irragionevole. Un approccio ideologico, quando invece serve un approccio graduale”. Case green, come andrà a finire? Il fuoco di fila che dall’Italia si aggiunge al voto del parlamentari di centrodestra in Europa, da martedì era partito con la pronta risposta di Gilberto Pichetto Fratin e trovato una prima autorevole chiosa ieri pomeriggio nel primo question time che Giogia Meloni ha tenuto alla Camera. Non frasi rubate per strada, non considerazioni e riflessioni registrate alla presentazione di un libro. La direttiva Ue ha avuto un ulteriore passaggio in un luogo istituzionale e dall’aula della Camera la Meloni ha risposto: “Un inasprimento inaccettabile”. E in premessa la spiegazione: un approccio del governo improntato sulla sostenibilità ambientale “non ci impedisce di fare valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso, se non vengono opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico: è il caso ad esempio della proposta di direttiva sulle cosiddette case green”. Di seguito, il perché del no italiano: in Italia c’è una situazione differente da quella ipotizzata dall’Europa, perché qui caratterizzata da un patrimonio immobiliare da tutelare, perché antico, prezioso e fragile. Che non può essere sottoposto ai ai tempi scelti da Bruxelles. In più, contrassegnato dalla casa considerata da milioni di famiglie italiane un “bene rifugio”. Il governo italiano, insomma intende “continuare a battersi” per cambiare la direttiva. Innanzitutto rivendicando il diritto a formulare “valutazioni critiche su iniziative legislative comunitarie che a nostro avviso, se non opportunamente rimodulate, rischiano di danneggiare il nostro tessuto economico e sociale”. E poi, le scelte finora fatte, insieme alle prossime: “L’azione negoziale italiana nel Consiglio Europeo aveva consentito di rivedere le tempistiche di adeguamento delle prestazioni energetiche degli edifici per renderle più graduali e meno stringenti, e con l’esenzione per alcune categorie. Con questo voto, il Parlamento europeo ha ritenuto di inasprire ulteriormente il testo iniziale e questa scelta irragionevole, mossa da un approccio ideologico, impone al governo di continuare a battersi”.
Sul versante economico finanziario, la reazione del senatore Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze e Tesoro: “Il via libera dell’Eurocamera alla direttiva sulle case green per l’efficienza energetica degli edifici è un grande errore. Questo provvedimento è profondamente sbagliato e genera inflazione. Sbagliato perché non tiene conto delle caratteristiche dei diversi Paesi europei: un conto è imporre l’efficienza energetica massima in Svezia dove fa molto freddo, una cosa è imporla – per esempio – nel nostro Meridione dove il riscaldamento viene acceso sì e no un paio di mesi l’anno. Innanzitutto è necessario fare queste, elementari, differenze e poi va considerato il ciclo economico: imporre fin da subito regole così rigide genera inflazione, di cui francamente non si sente la necessità”.
E interventi economici aveva chiesto l’Ance, con la presidente Federica Brancaccio, a tenere desta l’attenzione dei consumatori: “Nella delega per la riforma fiscale c’è una parte dedicata al bene casa. Per attuare la direttiva europea sulle case green servono incentivi fiscali. Poi bisogna vedere quanti fondi la Ue metterà a disposizione. La transizione energetica non sarà a costo zero e non deve essere sulle spalle dei cittadini”.

Torna alle notizie in home