Clamore internazionale per i "diari" di Gianni Alemanno in cella da 7 mesi, le bacchettate di Politico e della Corte dei Conti
L’ Italia e il Parlamento vanno in ferie ma, come ogni anno, l’emergenza carceri diventa bollente. La situazione è a dir poco critica, con un sovraffollamento medio del 134% e un sistema che continua a versare in condizioni pesanti, accentuate dal caldo estivo senza adeguate misure di ventilazione o raffreddamento.
Numeri amari e scandalosi
Sul piano dei numeri, al 30 giugno i detenuti erano 62.728, in aumento rispetto all’anno precedente, mentre i posti disponibili sono circa 51.276, con una carenza di oltre 10mila posti. Una situazione peggiorata anche nel sistema penitenziario minorile, con un aumento del 50% dei giovani detenuti e condizioni degradate.
Dal punto di vista politico e istituzionale, il cosiddetto Decreto Carceri del 4 luglio 2024, pensato per affrontare il problema del sovraffollamento, non ha prodotto ancora risultati concreti, come l’elenco delle strutture residenziali per il reinserimento sociale che doveva essere adottato entro sei mesi ma non è stato ancora attuato.
Inoltre, il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria nominato dal governo aveva il compito di realizzare quasi 7mila nuovi posti entro fine 2025, ma finora l’aumento dei posti è stato modesto. I Radicali Italiani, memori dell’insegnamento e dell’esperienza politica di Marco Pannella che a Ferragosto visitava le carceri, stanno organizzando una mobilitazione nei principali istituti penitenziari, Rebibbia, Poggioreale, San Vittore, Aosta, Torino e Reggio Calabria, evidenziando come l’estate aggravi le condizioni di detenzione, trasformandola in una forma di tortura aggiuntiva per il caldo, nonché per la mancanza dello Stato di diritto percepita nelle carceri.
Il Parlamento in ferie senza intervenire
E denunciano anche lo stop del Parlamento, in vacanza, sulle tematiche carcerarie, che limita ogni avanzamento legislativo urgente. Mentre Antigone, il 24 luglio scorso, contava nel 2025 “già 45 i suicidi in carcere, uno ogni 4 giorni, 6 quelli avvenuti solo nel mese di luglio”. Due giorni fa, l’ultimo di cui si ha notizia, quello di Stefano Argentino, reo confesso dell’omicidio di Sara Campanella a Messina.
La polemica internazionale di Politico
Pure Politico.eu, partendo dalla denuncia puntuale contenuta nei “diari dal carcere” di Gianni Alemanno, rileva lo scandalo dell’emergenza in questa estate contrassegnata dal silenzio istituzionale.
Senza entrare nel tema di possibili politiche per assegnare a misure diverse i numerosi detenuti che sono in carcere senza condanna per reati inferiori ai 2 anni di pena, ciò che manca sono proprio le carceri.
Lo ha ricordato a chiare lettere l’ultima delibera della Corte dei Conti che ha bacchettato ritardi, criticità e impacci del Pnrr. Un primo intervento, per oltre 120 milioni, prevedendo 8 nuovi padiglioni e l’adeguamento delle carceri minorili, sconta il mancato raggiungimento dell’obiettivo previsto per il primo trimestre 2025, consistente nell’avvio dei lavori per il 100% delle gare, risultando ad oggi realizzata una percentuale minima delle opere contrattualizzate, atteso che per la quasi totalità degli interventi non è ancora avvenuta la consegna, nonché criticità attuative per i complessi demaniali Ferrante Aporti di Torino e Il Pratello di Bologna.
Il “buon senso” di La Russa, lo sciopero della fame dei Radicali
La situazione, per la Corte dei Conti, è di “generale ritardo” nella progettazione ed esecuzione delle opere: le circostanze del ritardo sono di diversa natura, talvolta perfino per esigenze di bonifiche belliche di un’area.
La Corte nutre “il ragionevole timore che i ritardi maturati mettano a rischio il rispetto delle scadenze previste”.
La storica militante radicale Rita Bernardini, pur apprezzando il “sussulto di buon senso della politica” per le recenti ammissioni di Ignazio La Russa (“L’emergenza carceri non è stata affrontata con la dovuta celerità”), accusa e rilancia.
“Il Parlamento – denuncia si è congedato per le ferie senza aver ancora incardinato una proposta di legge urgente e risolutiva sull’emergenza umanitaria legata al sovraffollamento delle carceri. Attenderò il rientro dalle vacanze dei parlamentari in sciopero della fame per richiamare tutti, in primo luogo me stessa, al senso di responsabilità di fronte ad una pena illegale che toglie dignità sia ai detenuti che a coloro che in carcere ci lavorano. Riprenderò dunque il digiuno a partire dalla mezzanotte di domenica prossima 10 agosto“.