Prosegue in questa calda estate il viaggio di monitoraggio dell’organizzazione “Nessuno tocchi Caino” all’interno delle carceri italiane. Un’iniziativa che si svolge in un periodo particolarmente critico per la vita dietro le sbarre, segnato da condizioni aggravate dal caldo, dalla carenza di personale e dal persistente sovraffollamento, che colpisce non solo i detenuti, ma anche chi lavora quotidianamente negli istituti penitenziari.
Osservati speciali, nel viaggio di “Nessuno tocchi Caino”, i carceri della Calabria e della Sicilia. E così, dopo la tappa di lunedì scorso presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), a cui hanno preso parte i dirigenti dell’associazione – Rita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti – insieme ai rappresentanti delle Camere penali di Messina e di Patti e a vari magistrati, la delegazione arriva oggi e domani nelle carceri di Trapani e Favignana. A queste visite parteciperanno anche gli avvocati delle Camere Penali di Marsala e Trapani, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Marsala Giuseppe Spada, il deputato regionale Stefano Pellegrino, i sostituti procuratori Giuseppe Lisella e Diego Sebastiani, il magistrato di sorveglianza di Trapani Andrea Fallo e il giudice onorario Gaspare Sammartano. Il tour proseguirà il 4 agosto con una tappa nella casa circondariale di Arghillà a Reggio Calabria, alla presenza del presidente della Camera Penale Francesco Siclari, del magistrato Ilario Nasso, della Garante regionale dei detenuti Giovanna Russo, e del consigliere regionale Giuseppe Mattiani.
L’obiettivo di questo “viaggio” estivo è duplice: verificare lo stato delle strutture penitenziarie e sostenere la proposta di legge per la liberazione anticipata speciale, presentata alla Camera da Roberto Giachetti e rilanciata recentemente anche da Ignazio La Russa e Fabio Pinelli. La proposta mira ad alleggerire il peso del sovraffollamento cronico delle carceri italiane, ormai divenuto una vera emergenza.
Secondo i dati più recenti del Ministero della Giustizia, aggiornati al 30 maggio 2025, i detenuti in Italia sono 62.722, a fronte di una capienza regolamentare di 46.706 posti, con un tasso di affollamento pari al 134,29%. Questi i numeri ufficiali: ma la situazione potrebbe essere anche peggiore, considerando che i posti realmente disponibili — cioè quelli effettivamente fruibili — sarebbero inferiori, portando il tasso reale di sovraffollamento oltre il 150% in alcuni istituti.
A questa emergenza si aggiunge la carenza cronica di personale, con un deficit di almeno 6.000 agenti penitenziari rispetto all’organico previsto. Un contesto che grava ulteriormente sulle condizioni di sicurezza e vivibilità all’interno delle strutture. L’insostenibilità della situazione carceraria è testimoniata anche dal numero crescente di suicidi: 46 detenuti si sono tolti la vita dall’inizio del 2025, a cui si aggiungono tre suicidi tra gli agenti. Numeri allarmanti che rendono evidente l’urgenza di interventi strutturali e riformatori. L’impegno di “Nessuno tocchi Caino” nelle carceri, affiancata da avvocati, magistrati e politici, vuole portare alla luce le reali condizioni degli istituti e sollecitare la politica ad attuare misure concrete, a partire da riforme legislative come la liberazione anticipata speciale e un uso più diffuso delle pene alternative.