Attualità

Carenza d’acqua, il Governo interviene al Sud

di Alessio Gallicola -


Le perdite d’acqua nelle reti di distribuzione del Sud Italia, una delle carenze strutturali che nel tempo hanno contribuito a depauperare il patrimonio agricolo del Paese, potranno essere sanate grazie ad una serie di opere strutturali che nei prossimi anni dovrebbero mettere il Mezzogiorno al passo con le altre regioni italiane. La notizia arriva dal finanziamento, da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, degli interventi programmati in sinergia col Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, per 1,38 miliardi di euro. Interventi che, in parte, saranno finanziati Pnrr e in parte dal programma React Eu. Complessivamente, il Governo ha deciso di allocare nei prossimi anni circa 2,7 miliardi di euro per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali, un investimento senza precedenti, necessario anche per fronteggiare la crisi climatica.

“L’acqua è una delle priorità che ho posto nella gestione del React-Eu, il primo programma di solidarietà e coesione varato sull’onda della pandemia: adesso cominciamo a vedere i frutti del lavoro avviato un anno fa”, dice il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna. “Finanziamo opere attese da anni sulle reti idriche delle principali città meridionali, comprese aree in assoluta emergenza come quelle di Enna, Palermo e Napoli: entro il 2023, la scadenza fissata dal React, avremo messo in sicurezza centinaia di chilometri di acquedotti-colabrodo. Le ulteriori risorse Pnrr consentiranno di archiviare la stagione dell’acqua a singhiozzo, o a giorni alterni, che per molti cittadini meridionali non è un occasionale imprevisto ma un disastro che si ripete ogni estate”, conclude la titolare del dicastero per il Sud e la Coesione territoriale”.

Con questo provvedimento si opera in particolare in Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia: la prima tranche già disponibile è di 313 milioni di euro che saranno integrati a breve con ulteriori 169 milioni. “Si tratta di un pacchetto di interventi per rendere più efficiente la gestione della risorsa idrica – commenta il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini -, superare il problema storico delle perdite nelle reti di distribuzione e quindi ridurre la dispersione dell’acqua, risorsa sempre più scarsa, a partire dai territori che ne hanno maggiore necessità. Gli investimenti orientati a tutte le fasi della gestione delle risorse idriche per fini potabili, agroalimentari e idroelettrici, fanno parte della strategia del Ministero per mettere in sicurezza le infrastrutture da cui dipende il presente e il futuro del sistema socioeconomico, rendendole anche resilienti ai cambiamenti climatici. A testimonianza della priorità assegnata a questo settore, ricordo che abbiamo già realizzato nel 2021 la riforma per semplificare la normativa e rafforzare la governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture idriche, originariamente prevista dal Pnrr per il 2022”.


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