Carlo Ancelotti sul tetto del mondo: è il ct del Brasile
Carlo Ancelotti è ufficialmente il nuovo commissario tecnico del Brasile: la notizia è stata oggi confermata dalla federazione brasiliana fissando l’inizio del suo incarico per il prossimo 26 maggio. E’ un passaggio storico: Ancelotti è il primo allenatore straniero a guidare la Seleção nella sua storia.
Una trattativa lunga e complessa, iniziata già nel 2023 quando il Brasile aveva manifestato il desiderio di affidarsi a un tecnico di profilo internazionale dopo la delusione del Mondiale in Qatar. Il presidente della CBF, Ednaldo Rodrigues, ha definito l’ingaggio di Ancelotti “più di una decisione strategica”, sottolineando la volontà di riportare il Brasile al vertice del calcio mondiale. L’accordo prevede un contratto fino alla fine del Mondiale 2026, con bonus economici importanti in caso di vittoria e benefit logistici come il noleggio di un jet per i frequenti viaggi in Europa. Tra due settimane l’allenatore di Reggiolo assumerà ufficialmente la guida della nazionale brasiliana preparando i suoi calciatori per le due partite di qualificazione ai Mondiali contro Ecuador e Paraguay, in programma nel mese di giugno.
Oggi l’addio consensuale al Real Madrid, dopo una stagione senza trofei che ha spinto entrambe le parti a separarsi. L’addio era nell’aria da tempo e, dopo il Clasico contro il Barcellona di ieri perso per 4 a 3, è stato ratificato l’accordo per la separazione. Ancelotti lascia il Real dopo aver vinto tre Champions League e numerosi altri titoli, risultando l’allenatore più vincente nella storia del club con 15 trofei. Il suo successore sulla panchina del Real sarà Xabi Alonso. Imbattibile, per molti, il suo record con la squadra principale dela capitale spagnola: tre Champions League, tre Supercoppe europee, una Coppa Intercontinentale, due Coppe del mondo per club, due Liga, due Supercoppe di Spagna e una Coppa del Re.
La federazione brasiliana punta su Ancelotti per rilanciare la nazionale dopo anni difficili e per riconquistare la vetta mondiale, con l’obiettivo dichiarato di vincere il Mondiale 2026. Il Brasile, infatti, non vince un Mondiale dal 2002 e negli ultimi anni ha sofferto sia a livello di risultati che di identità di gioco. La scelta di un tecnico europeo, e per di più italiano, rappresenta anche una rottura culturale: la federazione spera che l’esperienza e il pragmatismo di Ancelotti possano ricostruire l’autostima e la solidità della squadra, valorizzando i talenti come Vinicius e Rodrygo e recuperando, chissà, perfino Neymar per il prossimo Mondiale.
Per Ancelotti, la prima esperienza da commissario tecnico di una nazionale maggiore, dopo aver fatto il vice di Sacchi nell’Italia degli anni ’90. Il tecnico emiliano ha dichiarato di voler affrontare questa sfida come il punto più alto della sua carriera, con l’obiettivo di riportare il Brasile sul tetto del mondo e di scrivere nuovi capitoli gloriosi nella storia del calcio brasiliano. Ancelotti dovrà anche superare i pregiudizi di parte della stampa e della tifoseria brasiliana, tradizionalmente diffidenti verso gli allenatori stranieri, puntando su risultati immediati e su un gioco che sappia coniugare il pragmatismo europeo e il talento verdeoro.
Non lo seguirà in Brasile il figlio Davide, oggi già dato dai pronostici come prossimo allenatore del Como.
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