Economia

Caro energia: Confindustria sollecita il ministro Cingolani

di Alessio Gallicola -


Una vera e propria emergenza per l’industria italiana ed in particolare per il settore manifatturiero. È quanto emerge dall’analisi effettuata dal Centro studi di Confindustria, che prevede una situazione insostenibile per le imprese nazionali dovuta al caro energie. Per questo si è tenuto un nuovo confronto tra l’associazione degli imprenditori e il ministro della Transizione Ecologica Cingolani, intervenuto al Consiglio Generale di Confindustria guidato dal Presidente Carlo Bonomi. Nel corso dell’incontro è stata fatta un’analisi approfondita del momento, caratterizzato da un autentico shock per l’economia, che si riflette in maniera particolare sul settore manifatturiero, tradizionalmente trainante per il sistema impresa italiano, costretto a fronteggiare un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, con particolare riferimento al prezzo del gas naturale e dell’elettricità.

Da parte degli imprenditori è stato sottolineato l’obiettivo propositivo del confronto, teso a ricercare soluzioni utili ad uscire dalla situazione di enorme difficoltà. Le soluzioni, è stato assicurato dai vertici di Confindustria, devono essere frutto di una riflessione costruttiva e non ideologica “per contrastare il drammatico impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo con potenziali gravi conseguenze sociali ed economiche per il Paese. Una tempesta che rischia di paralizzare definitivamente il sistema industriale italiano, già interessato da molteplici decisioni di chiusura. E che richiede un deciso intervento di politica industriale dagli effetti congiunturali e strutturali immediati, oltre a una progettualità di lungo termine”.

Soluzioni tampone, dunque, ma anche strategie a medio-lungo periodo nel pacchetto di proposte di Confindustria. Le misure più urgenti riguardano la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’intervento immediato per la cessione ai settori industriali a rischio chiusura di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ad un prezzo di 50 €/Mwh; l’aumento delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea.


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