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Caro energia, Elettricità Futura al Governo: presto un Commissario straordinario

di Alessio Gallicola -


“Contro il caro-energia il Governo deve mettere in atto un’azione straordinaria, così come la sta richiedendo il momento drammatico che stiamo vivendo, che porti alla nomina di un commissario straordinario per l’emergenza energetica”. L’Sos al governo arriva da Andrea Zaghi, direttore generale di Elettricità Futura, impegnato, in rappresentanza delle imprese di settore, ad indicare soluzioni perché il Paese possa rendersi indipendente dalle importazioni estere e avviare la cosiddetta transizione energetica, dando al tempo stesso una risposta reale alle esigenze del settore manifatturiero.

Zaghi è intervenuto nell’ambito del convegno di SEC22, “Permitting e PPA – Dove siamo e come accelerare”, organizzato dal CTS di Key Energy, durante il quale è stato fatto il punto sui procedimenti autorizzativi e i contratti di lungo termine per la cessione di energia, con un focus sul fotovoltaico. “Solo un provvedimento straordinario come questo – sostiene Zaghi – consentirebbe lo sblocco delle autorizzazioni di 60 GW di nuovi impianti in tre anni, dei quali almeno 48-50 in impianti fotovoltaici: con questa misura potremmo ridurre le importazioni del 20%, il che significa evitare il ricorso a 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ma anche risparmiare 16 miliardi di euro e creare 80mila nuovi posti di lavoro”.

Non c’è dubbio, infatti, che esista in Italia un “tappo autorizzativo”. Su questo è intervenuto Riccardo Frigerio, responsabile degli affari normativi e regolatori dell’associazione, che ha reso noti i dati che accreditano la tesi di una notevole difficoltà in termini di burocrazia: “Alla fine del 2020 le richieste di installazione da fonti rinnovabili erano circa 95 GW: in un anno sono raddoppiate. In base a uno studio condotto da Elettricità Futura con Althesys emerge cha ci vogliono in media sette anni per ottenere le autorizzazioni, contro i due richiesti dalla legge”. Dal punto di vista normativo qualcosa si è fatto: il decreto semplificazioni ha sicuramento migliorato la situazione, ma ci sono ancora molti nodi da sciogliere.

Intanto cresce la domanda di sistemi di accumulo di grandi dimensioni proveniente dal Sud Italia e dalle isole. Lo ha reso noto Fabio Zanellini, coordinatore del Gruppo di lavoro sugli accumuli di Italia Solare, intervenuto alla seconda giornata di ForumTech, l’evento che si svolge in contemporanea con Solar Exhibiton and Conference by Key Energy alla Fiera di Rimini. Del fabbisogno è in parte responsabile la debolezza della rete elettrica manifestata in alcuni punti nel Mezzogiorno, che costringe molti imprenditori a ricorrere a mega-batterie, spesso costituite dai cosiddetti sistemi stand alone, ovvero a circuito chiuso non collegati alla rete, per conservare l’energia prodotta nella gran parte dei casi da impianti fotovoltaici.

A proposito di rinnovabili, è ancora grande il gap tra l’Italia e il resto del mondo. Ci ha pensato Gianni Silvestrini, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Key Energy, a declinare il tema presentando il libro “Che cos’è l’energia rinnovabile oggi”, uscito per Edizioni Ambiente. Nel mondo le rinnovabili sono in rapida crescita, mentre l’Italia è bloccata ormai da diversi anni su una produzione elettrica che si aggira attorno al 38%. Ora la situazione si sta muovendo, visti anche i nuovi obiettivi della Commissione europea e dello stesso Governo italiano, e coinvolge anche le imprese della filiera del solare – inverter e storage compresi – considerata la soluzione regina nel medio-lungo termine dall’Agenzia internazionale dell’Energia”. Con queste parole Nel suo ultimo rapporto, l’AIE ipotizza che il 95% della potenza installata nel mondo, compresi dunque Cina, India e Stati Uniti sarà rinnovabile. “Anche l’Italia – ha aggiunto Silvestrini – ritornerà ad essere uno dei dieci maggiori produttori da rinnovabili, come lo è stata fino a qualche anno fa, e questa è una splendida notizia. Da questo punto di vista, Solar Exhibition & Conference di Rimini, che si inserisce nel solco di Key Energy, è molto importante: una prima bandiera che viene piantata e che segna un percorso che crescerà fortemente nei prossimi anni”.


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