Politica

Il caso Fassino finisce in Procura: “Aggressione mediatica”

di Cristiana Flaminio -


Toccherà ai magistrati di Civitavecchia la parola sul caso Fassino. L’informativa della Polaria, a proposito dell’episodio del presunto furto di un boccettino di profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino, è finita sul tavolo della Procura che dovrà valutare se svolgere ulteriori approfondimenti sulla vicenda. Nei giorni scorsi erano già state acquisite le immagini dei video delle telecamere di sorveglianza ed erano stati ascoltati gli addetti alla sicurezza e i dipendenti del negozio. Ci sarebbero sei testimoni “contro” l’attuale deputato nonché ex ministro e già sindaco di Torino. Che, però, continua a difendersi dalle accuse mentre il suo legale Fulvio Gianaria ha parlato di un “banale e increscioso episodio che avrebbe meritato un approfondimento pacato” e che invece si starebbe “clamorosamente trasformando in una aggressione mediatica”, o peggio in “un vero e proprio processo parallelo che trova come unica spiegazione il cognome noto del cittadino coinvolto”. Sia Fassino che i suoi avvocati, pertanto, attendono “la futura piena lettura degli atti” prima di rilasciare ogni commento sull’episodio. Che, ormai da giorni, infiamma la discussione politica proprio alla vigilia delle elezioni europee. “Sono molto preoccupato per lui: non è il Piero Fassino che conoscevamo. Spero che non sia vero”, ha affermato l’ex premier Matteo Renzi sul caso Fassino invocando aiuto: “Ma se fosse vero che in più di una circostanza c’è stata quella situazione io credo che Piero Fassino debba essere aiutato da qualcuno che gli vuole bene. Queste cose sono il segno di una malattia. Altrimenti non mi spiego”.


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