Castelli di Cannero, nuova vita dopo 500 anni. La fortezza sul Lago Maggiore diventa museo
Castelli di Cannero, nuova vita dopo 500 anni. La fortezza sul Lago Maggiore diventa museo
“Il mio nome è Torre Vitaliana, eretta tra le onde del Verbano e battezzata dal nome della stirpe primitiva. Ludovico Borromeo mi volle così alta, affinché diffondessi la gloria dei Vitaliani, aperta agli amici, ma inaccessibile ai nemici”.
Queste parole, scolpite su una lapide della Torre Vitaliana, una delle strutture che compongono i Castelli di Cannero sul Lago Maggiore, accolgono i visitatori che, dopo oltre 500 anni potranno ammirare questo complesso unico. Infatti, i Castelli di Cannero, iconici bastioni del 1519 della famiglia Borromeo sul Lago Maggiore, hanno aperto per la prima volta al pubblico dopo un monumentale intervento di restauro conservativo e di valorizzazione.
Un progetto durato oltre un decennio che restituisce alla collettività un luogo di straordinaria valenza storica, architettonica e paesaggistica. Situati su due suggestivi isolotti rocciosi al largo della costa piemontese nord, gli antichi complessi fortificati, che includono la rocca principale e l’edificio delle prigioni, rinascono come un “museo di sé stessi”.
L’approccio al restauro, realizzato grazie a un investimento di circa 15 milioni di euro con il contributo del ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo e di Intesa Sanpaolo, è stato curato dallo Studio Simonetti Architettura di Torino ed è stato guidato dal rispetto profondo della rovina e dell’identità storica del sito, evitando ogni forma di ricostruzione che avrebbe alterato l’autenticità delle strutture.
L’obiettivo è stato preservare l’immagine materiale e immateriale della fortezza, rendendola parte del presente senza sacrificarne i significati e i valori storici.
Il percorso di visita, sviluppato quasi totalmente all’esterno, permette di accedere agli spazi della fortezza recuperando gran parte dei percorsi di ronda.
Alcuni ambienti interni ospitano approfondimenti museologici sulla storia della fortezza, del territorio e dei suoi protagonisti. Le nuove strutture, che includono bookshop e servizi, evocano le strutture lignee temporanee degli assedi, pensate come elementi smontabili e appoggiati alle strutture esistenti, con finiture in legno di larice che si armonizzano con il materiale lapideo della fortezza.
L’esperienza del visitatore inizia raggiungendo in barca dalla terraferma i Castelli. All’interno, l’architettura stessa si trasforma in narrazione, rendendo il sito un vero e proprio museo a cielo aperto. A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente è il progetto espositivo e narrativo firmato da Dotdotdot di Milano, che trasforma la visita in un racconto immersivo grazie a un’audioguida location-based, installazioni multimediali, realtà aumentata e giochi interattivi.
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