Ambiente

“Categoria 6: lo spettro apocalittico del clima estremo”

di Gianluca Pascutti -


Il 2025 si prospetta come l’anno più critico per gli uragani nell’Atlantico, con tempeste più intense e danni potenzialmente devastanti. La stagione degli uragani va da giugno a novembre e si preannuncia come una delle più attive degli ultimi decenni. Cosa accadrebbe se per la prima volta si sviluppasse un mostro di categoria 6?

Un uragano di categoria 6 non esiste ufficialmente nella Scala Saffir-Simpson (che si ferma a categoria 5), ma il concetto viene spesso discusso in ambito scientifico e mediatico per ipotizzare scenari di eventi climatici estremi, dato che i cambiamenti climatici stanno intensificando gli uragani oltre i limiti precedenti.

Se una metropoli fosse colpita da un uragano “categoria 6” (cioè, un uragano con venti superiori ai 300 km/h e onde di tempesta estreme), le conseguenze sarebbero catastrofiche, anche peggiori di quelle viste con uragani come Katrina (2005) o Haiyan (2013). Ecco cosa potrebbe accadere:

Impatto meteorologico

  • Venti superiori a 300 km/h: danneggerebbero o distruggerebbero quasi tutte le strutture non progettate specificamente per resistere a tali forze. Grattacieli, infrastrutture moderne e ponti potrebbero subire danni strutturali importanti.
  • Mareggiate (storm surge) fino a 8-12 metri: le aree costiere verrebbero sommerse, con ingenti inondazioni anche nell’entroterra.
  • Piogge torrenziali: causerebbero alluvioni interne, collassi di sistemi fognari e frane in zone collinari.

Conseguenze sulla metropoli

  • Distruzione estesa: edifici crollati, linee elettriche abbattute, finestre frantumate e detriti ovunque.
  • Blackout prolungati: l’interruzione della corrente potrebbe durare settimane o mesi.
  • Sistemi di comunicazione e trasporti fuori uso: torri cellulari, internet, ferrovie, aeroporti e metropolitane paralizzati.
  • Contaminazione dell’acqua: il sistema idrico verrebbe compromesso, causando gravi problemi sanitari.

Impatto sulla popolazione

  • Migliaia di vittime potenziali, soprattutto tra chi non riesce a evacuare in tempo.
  • Evacuazioni di massa: milioni di sfollati, con difficoltà logistiche enormi.
  • Crisi sanitaria: ospedali sopraffatti, carenza di farmaci, rischio di epidemie.
  • Collasso sociale temporaneo: saccheggi, disordine civile, problemi di sicurezza.

Effetti più ampi

  • Danni economici incalcolabili: si parlerebbe di centinaia di miliardi di dollari.
  • Impatti ambientali devastanti: ecosistemi distrutti, riversamenti di sostanze tossiche da industrie e impianti.
  • Effetto a catena globale: se la metropoli è un hub economico (come New York), il colpo si sentirebbe a livello mondiale.

Un uragano di categoria 6, anche se oggi è solo ipotetico, rappresenterebbe uno scenario apocalittico per qualsiasi metropoli, anche la più preparata. Questo tipo di evento mette in evidenza l’importanza della resilienza urbana, della pianificazione climatica e della cooperazione internazionale nel fronteggiare eventi estremi sempre più probabili con il riscaldamento globale.


Torna alle notizie in home