Esteri

CELLULARE FATALE

di Ernesto Ferrante -


L’uso massiccio di telefoni cellulari nonostante il divieto è la causa principale della morte dei soldati russi a Makeevka. Lo ha affermato il primo vice capo della Direzione principale politico-militare delle forze armate della Federazione Russa, il tenente generale Sergei Sevryukov: “Questo fattore, ha spiegato Sevryukov, ha permesso al nemico di localizzare e determinare le coordinate della posizione del personale militare per lanciare un attacco missilistico”. Il tenente generale ha annunciato che “sono state prese le misure necessarie per prevenire tali tragici incidenti in futuro”. Secondo lui, dopo le indagini, i funzionari colpevoli saranno puniti.
Bilancio “aggiornato” anche per Mosca, dopo che altri corpi sono stati trovati sotto le macerie. Il ministero della Difesa ha confermato l’uccisione di 89 militari nell’attacco. Tra loro c’erano il vice comandante del reggimento e il tenente colonnello Bachurin.
Esplosioni sono state udite a Sebastopoli, sul Mar Nero, durante la notte scorsa. Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, ha riferito su Telegram che la difesa aerea è stata attivata nella città della Crimea almeno due volte.
I missili ipersonici Zircon “proteggeranno in modo affidabile la Russia da potenziali minacce esterne e contribuiranno a garantire la sicurezza nazionale”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, partecipando alla cerimonia di entrata in servizio di combattimento della fregata Admiral Gorshkov, dotata di missili ipersonici. La Russia, ha avvertito il leader del Cremlino, “continuerà a sviluppare il potenziale di combattimento delle sue forze armate” e “produrremo armi e attrezzature in grado di proteggere la sicurezza della Russia nei prossimi decenni”.
L’Italia non può essere considerata una “possibile garante” del processo di pace né “un’ intermediaria onesta” nel conflitto in corso in Ucraina. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando durante il suo consueto punto stampa le parole del premier, Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi aveva annunciato che “l’Italia è pronta a farsi garante di un eventuale accordo di pace”. “Molti Paesi sostengono di essere disponibili a partecipare alla risoluzione della crisi ucraina”, ha proseguito la portavoce, secondo cui “alcuni lo fanno sinceramente, altri perseguono i propri obiettivi egoistici, cercando di ‘incunearsi’ nel processo negoziale per ottenere dividendi in politica estera”.
“Tuttavia, è strano per noi ascoltare proposte di mediazione da Paesi che, fin dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione anti-russa inequivocabile e molto aggressiva”, non solo sostenendo “il regime sanguinario di Kiev”, ma fornendo assistenza militare e tecnico-militare e “pompando deliberatamente in Ucraina le armi più moderne. È noto che l’Italia, insieme a una vasta gamma di armi e attrezzature militari, fornisce a Kiev mine antiuomo”, ha attaccato Zakharova.

“Queste azioni irresponsabili non solo moltiplicano il numero delle vittime, anche tra la popolazione civile del Donbass, ma ritardano la fine del conflitto. Data la posizione di parte assunta dall’Italia, non possiamo considerarla né un’intermediaria onesta né una possibile garante del processo di pace”, ha concluso la portavoce.


Torna alle notizie in home