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Centri per i migranti in Albania: Tajani spiega come saranno, opposizioni divise

di Angelo Vitale -


Alla Camera il ministro degli Esteri Antonio Tajani illustra la realizzazione dei due centri per i migranti in Albania. L’opposizione sta lavorando a un testo comune di risoluzione da presentare e votare dopo le comunicazioni del ministro sull’intesa Italia-Albania. I contatti sono in corso tra Pd, Azione, Iv e Avs ma non, da quello che riferiscono fonti parlamentari di opposizione, con il M5s, orientato a presentare una propria risoluzione.

Nelle strutture in Albania “non potranno in nessun caso essere accolti soggetti vulnerabili, quali, ad esempio, minori e donne in gravidanza”, così ribadisce Tajani.

“In Albania potranno essere condotti solo i migranti che possono essere trattenuti nelle strutture che li accolgono. Secondo le norme italiane ed europee oggi vigenti, si tratta di due categorie di migranti – spiega il titolare della Farnesina – La prima è quella dei richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera, quindi persone non vulnerabili provenienti da Paesi sicuri o migranti che abbiano già presentato domanda di asilo, ottenendo un diniego. La seconda categoria è quella delle persone in attesa di rimpatrio, dopo l’accertamento dell’assenza dei requisiti per il soggiorno in Italia”.

Il Protocollo tra Italia e Albania “non viola il diritto dell’Unione”. Tajani cita la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson replicando a “chi, nell’opposizione, ha paventato una violazione del diritto internazionale ed europeo, a chi ha descritto il progetto come una Guantanamo all’italiana e a chi ha parlato di deportazione o evocato il precedente dell’accordo tra Regno Unito e Ruanda”.

“Di fronte a questi foschi scenari basterebbe menzionare la semplice constatazione della Commissaria europea Johansson, importante esponente della socialdemocrazia svedese”, sottolinea riprendendo le sue parole: ‘il diritto Ue non è applicabile fuori dal territorio dell’Unione Europea, ma sappiamo che il diritto italiano segue il diritto Ue e che, secondo l’accordo, si applicherà in Albania il diritto italiano”.

I centri per i migranti saranno due, su aree concesse gratuitamente all’Italia. “Funzioneranno secondo la normativa italiana, europea e internazionale in materia”: un punto di arrivo al porto di Shengjin, nella costa settentrionale del Paese, e una base militare a Gjader, a circa 30 chilometri dal porto.

“Nel porto vi sarà una struttura dedicata alle attività di soccorso, di prima assistenza e di rilevamento segnaletico e di impronte digitali – aggiunge -. Nella seconda struttura, situata nella località all’interno, sarà svolto l’esame della domanda di protezione internazionale e, per chi non ne avrà i requisiti, saranno effettuate le procedure per il rimpatrio”. E precisa che “le procedure saranno quelle italiane e saranno svolte esclusivamente dalle autorità italiane, amministrative e giudiziarie”.

In Albania, ancora, potranno essere condotti “solo i migranti che possono essere trattenuti nelle strutture che li accolgono” ovvero i richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera e le persone in attesa di rimpatrio, dopo l’accertamento dell’assenza dei requisiti per il soggiorno in Italia.

“Il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno – tiene ancora a precisare – , che il nostro governo non si è mai sottratto – specie su questioni di tale rilevanza – al dialogo e al vaglio del Parlamento. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo – ma significativo – passo in questa direzione. E un’indicazione preziosa”.

E riprende pure le parole pronunciate dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al congresso del Pse a Malaga nei giorni scorsi: “‘L’Albania sarà presto membro dell’Ue e con questi centri per i migranti stiamo quindi parlando di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea. La migrazione irregolare deve essere ridotta, e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell’Unione, come avviene ora, ad esempio con la Turchia, e potrebbero essercene altre”.

Per quanto riguarda le date di permanenza dei migranti nel centro in Albania, i richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera potranno rimanervi per un massimo di 28 giorni, mentre le persone in attesa di rimpatrio, dopo l’accertamento di assenza dei requisiti del soggiorno in Italia, 18 mesi.


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