Politica

Centrodestra a valanga. Meloni: il premier sarò io

di Adolfo Spezzaferro -


FdI-Lega-FI al lavoro sul programma, tra tasse e energia nucleare Ai quattro partiti centristi 16 seggi: correrano con un solo simbolo.

Al via il tavolo sul programma del centrodestra. Ieri sera è iniziato il primo incontro perlla stesura del testo che poi verrà approvato dai leader. Al tavolo negli uffici della Lega del Senato sono convocati, per FdI, il senatore Giovanbattista Fazzolari e l’europarlamentare e co-presidente dell’Ecr Raffaele Fitto; per il Carroccio il responsabile dei Dipartimenti Armando Siri e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, mentre per Forza Italia il responsabile dei Dipartimenti Alessandro Cattaneo e il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli. Al tavolo previsti anche i rappresentanti dei centristi: per Coraggio Italia, Michaela Biancofiore, Maurizio Lupi di Noi con l’Italia, e Antonio Saccone per l’Udc. A sentire Matteo Salvini il programma è praticamente deciso e dentro ci sono tutti i punti chiesti dalla Lega, a partire dal fisco e dal nucleare.Anche se sulla flat tax il Carroccio è in disaccordo con FI sulla quota da fissare – al 15 per cento per i leghisti, al 23 per cento per i forzisti. “Gli italiani non si aspettano nuove tasse, ma scelte responsabili e concrete anche per fronteggiare carovita e inflazione. La flat tax al 15% è già realtà per due milioni di partite Iva, rafforzarla ed estenderla a famiglie e imprese è un obiettivo ambizioso ma necessario e che si può raggiungere nell’arco di una legislatura. È invece da evitare, senza se e senza ma, la patrimoniale che aumenterebbe la pressione fiscale”. A puntualizzarlo sono i governatori della Lega Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Donatella Tesei, Luca Zaia.Berlusconi, lanciatissimo in quella che è la sua ennesima campagna elettorale, propone tirocini ai giovani a mille euro al mese. “Ai giovani non dobbiamo dare sussidi, ma opportunità serie di formazione e di lavoro. Per questo proponiamo che le aziende siano aiutate a retribuire meglio i contratti di apprendistato e di praticantato, portandoli almeno a 1.000 euro mensili, cifra sotto la quale nessuno può vivere decorosamente. Nello stesso tempo, proponiamo la completa detassazione e decontribuzione per le aziende che assumano a tempo indeterminato una ragazza o un ragazzo al primo impiego”. Così il leader di FI in un’intervista a Money.it. Per quanto riguarda le altre misure proposte dal Cav, a sentire l’ex premier ci sono anche le coperture. “Quattro miliardi dalla riformulazione del reddito di cittadinanza, che deve diventare una misura a favore di chi non può davvero lavorare e 10 miliardi da un realistico intervento di spending review, il resto dal riordino della tax expenditures, laddove si traducono in forme di sostanziale elusione”, spiega Berlusconi. Questi soldi coprirerebbero l’aumento delle pensioni a mille euro al mese e il dentista gratis per gli anziani in difficoltà, misure che costerebbero tra i 20 e i 30 miliardi. “Vorrei però aggiungere a questo una considerazione di ordine più generale – dice il leader di FI – è un errore tipico della sinistra pensare che le risorse siano un totale fisso e che si possa intervenire solo sulla distribuzione. Per usare una vecchia metafora, la sinistra si preoccupa solo di come tagliare le fette della torta. Noi invece lavoriamo per cucinare una torta sempre più grande, così da sfamare tutti con abbondanza”, conclude il Cav a suon di slogan.Sul fronte della crisi energetica, Salvini spinge sul nucleare. “L’Italia è l’unico dei grandi Paesi al mondo che dice no al nucleare per ideologia non per scienza. L’unico modo, in prospettiva, per arrivare a pagare la bolletta della luce meno cara è riprendere il treno del futuro, del progresso e della scienza. I numeri – spiega il leader della lega – dicono che il nucleare di ultima generazione è la forma di energia più pulita e sicura. In Europa sono attualmente in funzione più di 100 centrali nucleari, di cui 50 solo in Francia”.Per quanto riguarda poi la spartizione dei collegi e il nodo dei centristi, l’alleanza avrebbe pattuito un accordo per riservare a Udc, Coraggio Italia, Noi con l’Italia e Italia al Centro 16 seggi. L’accordo inoltre prevederebbe un simbolo unitario per i quattro partiti centristi, su cui si sta già lavorando sulla grafica, superando così l’accordo tra Cesa e Brugnaro da una parte, e Lupi e Toti dall’altra, che dovrebbero quindi correre con un simbolo unico a rappresentare le quattro formazioni.Compatto e già un bel pezzo avanti rispetto all’alleanza guidata dal Pd di Enrico Letta, il centrodestra è d’accordo anche sulla premiership. Tanto che i due principali pretendenti, Salvini e Meloni, non fanno che ribadire che chi prenderà un voto in più guiderà il governo. “Questa è la democrazia: se prende un voto in più Giorgia Meloni il premier lo fa Giorgia Meloni, se prende un voto in più Matteo Salvini lo fa Matteo Salvini”, conferma il leader della Lega. L’esito delle elezioni sembrerebbe già scritto, a dar retta ai sondaggi. E il fatto che la diretta interessata, la leader di FdI, abbia scelto di affermare con forza che se prenderà un voto in più sarà lei la premier potrebbe fare ulteriormente presa sugli elettori, che nel caos dei listoni, obbligatori con il Rosatellum, cercano qualche certezza. A leggere Le Monde, poi, la Meloni ha già vinto. Soprattutto perché “gode di un vantaggio: quello di ritrovarsi alla guida di una formazione che non è stata al potere durante la legislatura che sta finendo, il che le ha permesso di non esporsi agli inevitabili compromessi del potere”. L’autorevole quotidiano francese spiega che la Meloni “è partita in campagna con prudenza. Piuttosto che correre da un podio all’altro alla maniera di Matteo Salvini, che ha progressivamente soppiantato, lavora a superare le divergenze con i suoi alleati per definire un programma comune di coalizione annunciato per metà agosto”. Programma che “parlerà di sicurezza, di immigrazione e di calo delle tasse, piuttosto, ad esempio, del divario nord-sud, tradizionale pomo della discordia tra FdI e Lega. D’altronde, inizierà con il richiamo all’impegno dell’Italia nell’Ue e nella Nato. Affinché l’alternanza possa avvenire dolcemente, è imperativo non spaventare né i partner dell’Italia né i mercati. Se si tratta di avviare una prova di forza tanto vale farlo al momento giusto, dopo la vittoria”, chiosa il quotidiano d’Oltralpe.


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