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Centrodestra, la Meloni continua a crescere

di Redazione -


La pace delle amministrative potrebbe durare soltanto qualche giorno. La tempesta dopo la quiete potrebbe venire appunto dopo i ballottaggi, soprattutto in casa Lega. Se al momento Matteo Salvini ha difeso Conte, presto si potrebbe ritrovare nei suoi stessi problemi.
I verdi capeggiati dal governatore del Veneto Luca Zaia starebbero aspettando solo il secondo turno delle comunali, decisivo per mantenere alcune roccaforti del Nord, per tentare uno sgambetto nei confronti dell’attuale leader del Carroccio. Stesso discorso vale per il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti, che vorrebbe provare appunto a mettere insieme i sostenitori di centrodestra all’interno del governo per creare un’alternativa al sovranismo.


La questione ministri resta un problema anche all’interno di Forza Italia. Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi, che certamente ha portato nuovo entusiasmo ed energie, non basta a placare le tensioni con i rappresentanti dell’esecutivo, che invece starebbero già pensando al futuro. Nonostante ciò, la priorità allo stato è trovare unità per le comunali. Non basterebbe neanche l’alleanza tra Salvini e il Cav per frenare Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia secondo l’ultimo sondaggio politico di Swg sarebbe addirittura al 23,1 per cento.
Ecco perché gli azzurri vicini a Berlusconi e i salviniani starebbero già lavorando a una lista unica in vista delle politiche. Non è detto, però, che tale progetto basti. Tale scelta, inoltre, soprattutto in Fi avrebbe creato qualche mal di pancia nell’area moderata, che certamente non è disposta a sottostare ai diktat sovranisti di Salvini e che invece vorrebbe aspettare una sua caduta proprio per sposare la causa sollevata da Giorgetti e dai ministri dissidenti.


Ecco perché fondamentali saranno i ballottaggi per capire cosa sta succedendo all’interno del centrodestra e comprendere se l’avanzata della Meloni nei Comuni, possa cambiare le carte in tavola anche per quanto riguarda le politiche. Basilare in questa partita sarà appunto il proseguimento o meno dell’esperienza Draghi. Stare all’opposizione, pur mantenendo una posizione atlantista, al momento favorisce Fratelli d’Italia, ma nel caso in cui il governo saltasse potrebbero cambiare le strategie e quindi anche gli equilibri in una coalizione che solo se compatta può vincere.


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