Politica

Chi manovra la manovra

di Giovanni Vasso -

GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO


Gli industriali si aspettavano altro dalla manovra licenziata, l’altro ieri, dal governo Meloni. Confindustria è delusa, specialmente per quanto riguarda il taglio al cuneo fiscale. Che l’esecutivo ha devoluto interamente ai lavoratori mentre invece le imprese chiedevano almeno un terzo della somma per loro. Ma ci sono anche altri punti dolenti. E Carlo Bonomi, numero uno di viale dell’Astronomia, li ha snocciolati in un’intervista concessa a La Stampa. Causando la reazione dei ministri chiamati direttamente in causa dalle sue critiche.
Bonomi aveva parlato di “una legge di bilancio a tempo” in cui “giustamente” erano stati concentrati “due terzi degli interventi sul caro energia ma solo sino al 31 marzo”. Ciò induce il presidente di Confindustria a chiedersi “cosa succede dal primo aprile?”. Per Confindustria, inoltre, gravano sull’impianto della manovra ben “tre incognite”. Si tratta del “tempo”, cioè della durata delle misure proposte. Poi c’è la politica perché, ha spiegato Bonomi “è evidente che sono state prese decisioni per accontentare le diverse anime della maggioranza”. La terza riguarda “la mancava di visione”, in particolare “sulla lotta alla povertà, su occupazione e produttività”. Infine, dopo aver apprezzato “la barra dritta sulla finanza pubblica”, Bonomi ha affermato che l’addio al Rdc, per ora, è solo un annuncio e che sul cuneo fiscale si parla di un “minitaglio da 46 euro”. Non si è voluto incidere, insomma, per Confindustria.
Le frasi di Bonomi non potevano restare senza risposta. E così, a strettissimo giro, sono arrivate le repliche dal governo. Il sottosegretario con delega all’attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, ha rispedito le critiche al mittente. E, parlando coi cronisti a Montecitorio, ha affermato: “È un’ottima manovra e non mi sembra ci siano critiche fondate su qualcosa che non ha funzionato. Il presidente di Confindustria Bonomi dice che è senza visione? Sul taglio del cuneo fiscale ci sono 4,2 miliardi di euro, più della metà di quanto era disponibile fuori dalle voci obbligate”. Fazzolari ha proseguito: “Mi sembra che lo sforzo è stato fatto. A questo per le imprese si aggiungono grandi contributi per chi assume donne e giovani, quindi lo sforzo è stato fatto”. Infine ha chiosato: “Mi sembra che le imprese possono essere soddisfatte, dopodiché Bonomi da sindacalista delle imprese difende gli imprenditori ma nel complesso penso che siano state trattate molto bene”.
Fazzolari è intervenuto anche sulle critiche relative al piano energia. Per il sottosegretario “fare un piano che copra tutto il 2023, semplicemente, non è serio”. Dunque ha spiegato: “Non sappiamo a marzo se avremo una situazione molto peggiore di come abbiamo adesso o si sarà tranquillizzata, e non abbiamo idea di quale sarà il prezzo dell’energia, del carburante, del gas e nemmeno quali saranno le misure che prenderà l’Ue. Chiunque oggi si metta a fare oggi un piano che copra tutto il 2023, con una situazione che ci costa 5 miliardi al mese e incertezza mese su mese semplicemente non sta facendo una cosa seria”.
Alle parole del numero uno di Confindustria ha replicato anche il ministro al Lavoro Marina Calderone. Che, intervenuta alla presentazione del Quadro di Sintesi sulle politiche di investimento degli enti previdenziali 2021 della Covip, ha trovato il tempo (e il destro) per replicare alle critiche. “L’impegno, soprattutto sulla riduzione del cuneo fiscale e contributivo di cinque punti, è un impegno di legislatura. Si è fatto un investimento e un intervento iniziale in questa manovra per dare un segnale: è un sostegno soprattutto ai redditi ed ai redditi più bassi, compatibilmente con quelle che erano le esigenze anche di equilibrio dei conti di una manovra da 35 miliardi che ne destina praticamente 22-23 a sostegno delle famiglie e a sostegno soprattutto di quelli che sono i maggiori oneri dovuti e i rincari energetici”. Ma non basta: “Penso che sia da spiegare bene e soprattutto che siano da valutare quelle che sono le iniziative prese, alla luce perlomeno, per quanto mi riguarda, per le misure di mia competenza, di una grande scommessa che è quella, invece, di rendere più efficiente e più inclusivo il mercato del lavoro”.


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