Attualità

PRIMA PAGINA – Chiara Ferragni in caduta libera, crollo definitivo o “rinascita”?

di Lorenza Sebastiani -


Chiara Ferragni è in discesa libera. La caduta dell’impero dell’italiana più cliccata del mondo è ormai inarrestabile. E il futuro è un bivio. Davanti a lei due strade, crollo o rinascita, qualsiasi piccolo errore può essere determinante. Ma come può, l’influencer più potente d’Italia, uscire dal fango? E soprattutto, è possibile?
Andiamo con ordine. L’epica discesa è partita solo quattro mesi fa, quando a dicembre l’Antitrust multa le sue società per un milione di euro per pratica commerciale scorretta. In pratica, i consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco griffato Ferragni sono stati indotti a credere, attraverso una comunicazione tuttora sotto il mirino dei giudici, che con l’acquisto avrebbero contribuito a una donazione a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Ma la donazione (50 mila euro) era stata già effettuata dalla sola azienda dolciaria, Ferragni in quel caso non ha donato nemmeno 50 centesimi. Ed ecco scattare un’inchiesta della Procura di Milano per truffa aggravata legata a ‘pubblicità ingannevole nella beneficenza’ anche per le uova di Pasqua, la bambola Trudi e i biscotti Oreo, da lei pubblicizzati con analoghe tecniche comunicative. A quel punto, alcuni brand, come Safilo, Coca-Cola, Cartiere Paolo Pigna, Pantene, prendono le distanze. E per la Ferragni e le sue società partono grane e un discreto delirio, anche emotivo, da gestire. L’influencer, consigliata da esperti di comunicazione, si gioca la carta delle scuse con indosso il maglioncino triste più famoso della storia, ma il video non ha l’effetto sortito. L’Italia social si spacca in due: chi non le crede e chi le crede con riserva. L’Italia invidiosa (così definita dagli avversari della diatriba ideologica) e quella liberale, definita ‘rovinosamente superficiale e senza valori’ dai commentatori avversari.
Le società dell’influencer finiscono subito nel mirino della Guardia di Finanza, ma anche di esperti social, che fanno scattare una verifica sui suoi 30 milioni di follower, di cui buona parte, secondo analisi, sarebbero fake o inattivi. Drammatica, dunque, la brusca frenata della crescita degli account, i seguaci cominciano a diminuire. La perdita si attesta ad oggi, ufficialmente, sugli 800mila.
Il caso Ferragni è tornato prepotentemente alla ribalta dopo la recente sentenza del tribunale di Torino, che ha dato ragione al ricorso del Codacons e conferma l’ingannevolezza della campagna di beneficenza per il pandoro griffato, aprendo così la strada ai risarcimenti per tutti coloro che hanno acquistato il prodotto. La situazione legale per lei si inasprisce. È senz’altro il periodo più buio di Chiara Ferragni. Una separazione in atto che non le gioca a favore né a livello d’immagine né economico, visto che i video con famiglia (e soprattutto con i figli, il cui volto solo da poco viene oscurato) costituivano una sostanziosa parte dei suoi seguitissimi contenuti social.
Ma è il business, il cuore nero di questi suoi glitterati tempi bui.
Secondo un report de Il Messaggero, l’influencer sarebbe a “caccia” di “6 milioni di euro per tamponare il crollo dei ricavi”, possibilmente da investitori diretti e con liquidità alla mano. Si cercano soci nel campo della moda e del business, qualcuno che voglia investire. Nell’ambiente, però, si parla di necessità di copertura ben superiori ai 6 milioni. Tra i nomi dei possibili investitori Francesco Trapani di Vam Investment e Marco Bizzarri, ex ad di Gucci ora proprietario di Nessifashion. L’influencer avrebbe assoldato nuovi esperti finanziari in grado di gestire la situazione di crisi, i quali avrebbero puntato su una linea legata a nuovi investimenti per la ripresa dell’immagine.
Ma il danno è dovuto anche ad altro, cioè al crollo del traffico social. L’agenzia Arcadia ha condotto un’analisi dettagliata dei follower, dell’engagement e delle reazioni sui profili Instagram e TikTok di Chiara Ferragni. Dai risultati si è scoperto che il calo di interesse verso gli account dell’influencer, misurato con la diminuzione delle interazioni, rischia di avere un impatto disastroso su quell’impero mediatico costruito negli anni. A questo Ferragni ha cercato di provvedere con nuove strategie social: l’apertura di un nuovo canale Telegram, che ad oggi conta solo 60mila iscritti (che per una che ha 29 milioni di followers è un sonoro flop). E ancora, sparizioni a tempo determinato dai propri account e risposte dirette e personalizzate ai commenti dei followers, un modus operandi da lei raramente utilizzato. Tutto ciò per aumentare le interazioni, in drammatico calo.
I problemi, tuttavia, non sarebbero finiti qua. Dopo una perdita di ricavi intorno al 40% I consulenti di Chiara Ferragni avrebbero infatti ipotizzato perdite da uno a tre milioni di euro nei prossimi tre anni, in particolare per La Fenice s.r.l.: un altro importante crollo a cui la società dell’imprenditrice deve prepararsi a fare fronte.
Ma non è tutto qui. La Ferragni non sa nemmeno più fare la Ferragni. Considerata tra le più potenti fashion influencer al mondo, ultimamente sarebbe anche alla ricerca di nuovi stylist e consulenti, per consigliarle abiti e outfit da indossare. La regina delle fashion editor ha bisogno di consigli per lanciare nuove tendenze, proprio lei che ne ha fatto una professione?
Intanto l’ex consorte Fedez sembra, invece, vivere il suo momento migliore. È stato di recente paparazzato con la creator di TikTok Giulia Ottorini, che ha a più riprese smentito la relazione. Ferragni ha quindi postato foto con abiti che mettevano in luce tutta la sua sensualità. Punta quindi a cavalcare pubblicamente l’immagine di donna ferita in cerca di rivalsa personale, per creare empatia con il suo pubblico femminile.
La verità è una, come del resto è una la sua ossessione, ossia quantificare con certezza i danni d’immagine legati al caso Balocco. E tentare la risalita con le unghie e con i denti.


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