Cultura & Spettacolo

Chiara Giallonardo e quel desiderio di sentirsi “al verde”

di Nicola Santini -


La sua passione per il mondo dello spettacolo nasce ventisei anni fa, quando era tra le finaliste di un’edizione di Miss Italia condotta da Fabrizio Frizzi e, ammirando l’allora padrone di casa, decise di voler seguire le sue orme. Da allora, Chiara Giallonardo di soddisfazioni sul fronte televisivo e radiofoniche ne ha ottenute parecchie. Dopo aver condotto per diverso tempo su Rai1 Linea Verde Life, ottenendo ascolti sempre superiori alla media della rete ammiraglia della TV di Stato, oggi su Rai Isoradio, Chiara conduce “Io, Chiara e il green”, un appuntamento quotidiano in cui s’incontrano scienziati, architetti, giornalisti, esploratori, botanici, poeti, giovani, artisti e persone comuni di ogni genere impegnate a difendere il Pianeta; ognuno a suo modo con la volontà di confrontarsi e creare una rete di conoscenza con il comune obiettivo di rendere migliore la nostra vita. Il programma racconta i grandi avvenimenti e le piccole cose del mondo perché ambiente e la natura non conoscono confini. Reduce dall’ottimo riscontro ottenuto a Casa Sanremo, dove ha condotto la terza edizione di “Sanremo sul divano” durante la settimana del Festival, la conduttrice di origini romane si racconta a L’Identità.
“Io, Chiara e il Green” è il titolo del tuo programma radiofonico. Come nasce il progetto?
Dopo la lunga esperienza di conduzione di Linea Verde Life, nel periodo di lockdown mi sono appassionata ai podcast. Ne ho proposto uno a Rai che parlasse di ambiente e sostenibilità che potesse essere d’interesse anche per chi non è particolarmente sensibile al tema. Così è nato Antropocene, un podcast in 10 appuntamenti in cui tanti nomi amatissimi come Susanna Tamaro, Raoul Bova, Giovanni Allevi e tanti altri hanno raccontato l’ambiente attraverso la loro sensibilità. Il successo è stato incredibile e da lì si è deciso di ampliare il progetto facendolo diventare un appuntamento radiofonico quotidiano: Io, Chiara e il Green.
Quali sono le principali differenze che continui a riscontrare tra la TV e la radio?
Sono due mezzi che amo, certamente la radio permette una maggiore libertà e garantisce un ascolto più attento del pubblico che certe volte tiene accesa la tv senza troppo ascoltarla.
A Casa Sanremo, quest’anno, hai proposto il format “Sanremo sul divano”. Un bilancio?
Sanremo sul Divano è alla sua terza edizione e per me è sempre molto divertente potermi immergere per una settimana ne Lo Spettacolo con la S maiuscola. La sfida per me è sempre aggiungere un taglio personale, inedito, spiazzante, dal suonatore di Gameboy alle paperinazzazioni dei protagonisti all’Ariston. Il Festival è un meraviglioso minestrone pop.
Lo scorso anno, invece, hai condotto su RaiPlay #Onepeopleoneplanet, maratona per la Giornata della Terra… La giornata della terra è un appuntamento per chiunque abbia a cuore il pianeta, gli amici di Earth Day Italia fanno un lavoro straordinario. La collaborazione è costante e tornerò a condurre la maratona anche quest’anno. Come nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo?
Era il 5 settembre del 1996. Ero tra le finaliste di Miss Italia e mi trovo sul palco con Fabrizio Frizzi e a Lucio Dalla. Mi sembrava un sogno e mi sono detta: “Voglio diventare come Fabrizio Frizzi!”.
Tra tutte le pacche sulla spalla finora ricevute, di quale vai maggiormente fiera?
Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi Maestri. Tito Stagno mi ha insegnato tanto ed è stato un mio grande sostenitore. Ho ricevuto tante pacche sulla spalla ma la più esigente con me stessa sono io. Diciamo che preferisco darne ai miei collaboratori…
C’è qualcosa che non hai mai fatto, in televisione o in radio, che non vedresti l’ora di sperimentare?
Sono una curiosa, in televisione amo la combinazione tra intrattenimento e divulgazione. Credo che dovremmo lavorare sull’inaspettato.
Progetti professionali all’orizzonte?
Fino alla fine di giugno proseguirà il mio programma “Io Chiara e il Green”, mentre aa aprile il pubblico mi potrà rivedere su RaiPlay per #OnePeopleOnePlanet. Per quanto riguarda, invece, tutto il resto in questo momento sono al lavoro ma è ancora un po’ prematuro parlarne.

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