Ambiente

CI RESTA IL SOLE

di Angelo Vitale -


Cresce il fotovoltaico. Durante l’anno scorso, la potenza fotovoltaica connessa cumulata in Italia risultava pari a 25,05 GW. Gli impianti installati hanno superato il milione, sono oltre 1 milione e 220mila, con l’87% di questi che sono di taglia inferiore ai 12 kW tipica degli impianti di tipo residenziale, il segnale di una diffusione sempre più generalizzata. La potenza connessa nell’arco del 2022 ammonta a 2,48 GW, un aumento del 164% rispetto al 2021.
Le elaborazioni di Italia Solare sui dati Gaudì di Terna rivelano però che “siamo ancora molto al di sotto degli obiettivi al 2030 – dice il presidente Rocco Viscontini -. L’installato reale è molto inferiore a quello sbandierato dallo scorso governo e gli attuali provvedimenti non sono sufficienti. Servono urgenti interventi che consentano vere semplificazioni, specie per gli impianti di grande taglia. E servono aiuti finanziari alle imprese per un più agevole accesso al credito bancario. Al contempo, vanno emanati i decreti attuativi per le Cer, per le aree idonee e le nuove regole del mercato, che dovranno anche agevolare la diffusione dei sistemi di accumulo per una più efficace penetrazione delle rinnovabili. Queste le condizioni per poter raggiungere nel 2023 un obiettivo minimo di almeno 6 GW di nuovo installato, che non sarà ancora quel che serve, ma sicuramente un passo in avanti”.
Laddove gli impianti di grande taglia sono stati resi possibili, l’effetto è evidente. Mentre il residenziale, caratterizzato soprattutto dagli impianti di potenza inferiore ai 12 kW, ha coperto quasi la metà della potenza totale connessa nel 2022 (44%) con un un valore pari a 1,1 GW che è frutto delle iniziative collegate al Superbonus, il settore Commerciale e Industriale ha pesato sui numeri per il 28% del totale con 678 MW e gli impianti utility scale con una potenza connessa pari a 571 MW (23%) e un +467% rispetto al 2021.
Un incremento registrato in gran parte – fa notare Italia Solare – proprio in virtù della connessione di 6 impianti con taglia superiore ai 10 MW (uno in Basilicata, uno nel Lazio, uno in Piemonte, uno in Sardegna e due in Sicilia). Invece nell’anno precedente, il 2021, non era stato connesso neanche un impianto di potenza maggiore di 10 MW. E ancora indietro, nel 2020 era stato collegato alla rete un solo impianto di grande taglia.
La lettura della marcia incerta del settore, fin qui troppo frettolosamente accreditato di una possibile rivoluzione a partire dalle favorevoli condizioni climatiche del Mezzogiorno e dalle opportunità che almeno a parole le regioni di quest’area sembravano garantire, è possibile nel dettaglio della diffusione regionale. I 950 MW dei 2,48 GW di potenza fotovoltaica connessa durante lo scorso anno sono da attribuire a tre regioni che non appartengonono al Sud: Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Con quest’ultima che registra 438 MW connessi e 3,15 GW di potenza cumulata e ha superato la Puglia, diventando la regione più solarizzata del nostro Paese, al primo posto tra le regioni italiane con 3.149 MW installati a livello cumulativo. La Puglia arretra al secondo posto (3.063 MW), la segue l’Emilia-Romagna (2.512 MW).

Una crescita da mettere a regime, insomma. Per non perdere punti rispetto agli altri Stati membri dell’Europa dove – come solo pochi giorni fa rilevava l’European Electricity Review del think tank Ember – l’energia eolica e quella solare hanno generato un quinto (22%) dell’elettricità, superando per la prima volta il gas fossile (20%).

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