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Ambiente

Cimici nei campi, la guerra con la vespa samurai

Emergenza in Emilia-Romagna, Veneto e Lazio

di Giorgio Brescia -


Cimici nei campi, quella asiatica torna a rappresentare un grave problema per l’agricoltura in Emilia-Romagna, Veneto e Lazio: la lotta, con la vespa samurai.

La cimice asiatica infesta i campi

Due anni di miglioramento, ma non basta. L’insetto, originario dell’Asia orientale, ha infesta in modo consistente soprattutto i frutteti, in particolare quelli di pere, pesche e uva. E ha attaccato in modo crescente anche le coltivazioni di mais e altre orticole. Le colture più colpite, quelle di melo, pero, pesco, soia, mais e vitigni, con danni stimati superiori al 70% in alcune aziende agricole.

La cimice provoca deformazioni nei frutti e aree necrotiche che ne compromettono la commercializzazione, con conseguenti gravi perdite economiche per gli agricoltori.

L’assessore all’Agricoltura delll’Emilia – Romagna Alessio Mammi ha reso noto che la Regione ha stanziato dieci milioni di euro in ristori e indennizzi per gli agricoltori colpiti.

L’allarme riguarda una proliferazione anomala e preoccupante dell’insetto, situazione condivisa da altre zone limitrofe come il Veneto.

Le aziende agricole hanno appena iniziato la raccolta della pera Abate, e molte lamentano danni pesanti, che mettono a rischio la redditività delle colture.

La vespa samurai per combattere la cimice

Per contrastare la cimice asiatica si continua con la lotta biologica utilizzando l’antagonista naturale Trissolcus japonicus, detto “vespa samurai”, con rilasci mirati già effettuati su diverse aree agricole della pianura padana.

In corso pure ricerche in collaborazione con istituti scientifici internazionali, come quelli degli Stati Uniti, per sviluppare soluzioni più efficaci e durature.

L’insetto tende anche a invadere le abitazioni in cerca di riparo durante l’inverno, generando anche disagi di tipo domestico.

Lazio, l’emergenza nella Tuscia

Anche nella Tuscia il 2025 conferma una grave emergenza legata alla cimice asiatica, con un’invasione che genera problemi sia in agricoltura sia nelle abitazioni.

Le aree più colpite includono i noccioleti, che rappresentano la principale risorsa agricola del territorio e subiscono danni continui.

Gli insetti invadono muri, tetti, infissi e superfici domestiche, causando disagi e aumentando la pressione sugli agricoltori.

La situazione peggiora a causa dell’andamento climatico dell’acaro, che favorisce la sopravvivenza invernale della cimice, mentre ogni femmina depone fino a 50 uova, moltiplicando rapidamente la popolazione.

La cimice asiatica si riproduce con particolare successo nei noccioleti di Caprarola, Fabrica di Roma e Vignanello, con impatti economici rilevanti.

L’insetto minaccia la redditività delle coltivazioni, mettendo a rischio un settore agricolo già fragile.

Anche in Tuscia all’opera la vespa samurai. Da luglio, diversi rilasci in 35 siti autorizzati, con risultati incoraggianti evidenziati dai monitoraggi che mostrano numerose uova di cimice parassitizzate dalla vespa.

La Regione Lazio ha istituito un tavolo di crisi permanente per sostenere il settore del nocciolo, duramente colpito da oltre quattro anni di infestazioni con perdite produttive significative.


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