Economia

Cina, la locomotiva avanza a strappi e l’economia rallenta

di Redazione -

China's President Xi Jinping claps after his speech as he and other new Politburo Standing Committee members meet with the press at the Great Hall of the People in Beijing, China October 25, 2017. REUTERS/Jason Lee


Il governo di Pechino guidato da Xi Jinping fa i conti con la strategia dello “zero Covid”.

La locomotiva cinese procede a velocità più ridotta e la People’s Bank of China ha deciso di cambiare politica. Gli interventi pubblici per frenare l’impennata della disoccupazione giovanile e stabilizzare il settore dei servizi saranno centellinati. Alla stessa maniera si procederà per risollevare i redditi delle famiglie e ridare vigore ai consumi interni. Niente più inondazioni di liquidità, dunque.

Sorprendente rispetto al recente passato è stato anche l’annuncio da parte di cinque società statali cinesi (China Life Insurance, Aluminium Corporation of China (Chalco), Sinopec, PetroChina e Sinopec Shanghai Petrochemical) di ritirare entro fine mese le loro quotazioni dalla New York Stock Exchange, negli Stati Uniti. Lunedì 15 agosto, la Banca centrale cinese ha tagliato i tassi di prestito chiave per rilanciare la domanda dopo il rallentamento dell’economia registrato a luglio, con la produzione industriale e le vendite al dettaglio penalizzate dalla politica “zero-Covid”.

La produzione industriale è cresciuta del 3,8% a luglio rispetto all’anno precedente, al di sotto del +3,9% di giugno e del +4,6% previsto dagli economisti. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 2,7% rispetto a un anno fa. Gli investimenti immobiliari sono crollati del 12,3% il mese scorso. Il calo delle nuove vendite si è attestato al 28,9%. In aumento la produzione cinese di petrolio e gas naturale. Da gennaio a luglio, la produzione di greggio è aumentata del 3,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 120 milioni di tonnellate, mentre la produzione di gas naturale ha avuto un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente, toccando i 126,7 miliardi di metri cubi. In crescita anche gli investimenti diretti esteri (Ide) della Cina continentale, in termini di utilizzo effettivo: + 17,3% rispetto al 2021.

La fase post-pandemica sta costringendo Pechino ad un cambio di strategie non privo di rischi. Non solo a livello interno.

Ernesto Ferrante


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