Esteri

Cina, le licenze di esportazione dei componenti per batterie come elemento di strategia politica

Gli elementi cruciali come fattori di pressione

di Ernesto Ferrante -


La Cina ha messo mano al catalogo delle tecnologie vietate e soggette a restrizioni all’esportazione allo scopo di preservare il suo vantaggio tecnologico rispetto alle industrie occidentali. Il ministero del Commercio (MofCom), citato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, ha fatto sapere che sarà necessario richiedere la licenza di esportazione per i componenti cruciali per le batterie delle auto elettriche. Un portavoce ministeriale ha spiegato lo scopo della mossa è quello di “preservare la sicurezza economica nazionale e gli interessi dello sviluppo, promuovendo allo stesso tempo la cooperazione economica e tecnologica internazionale”.

I materiali soggetti a restrizioni

Nell’elenco sono stati inclusi materiali come il litio-ferro-fosfato, soluzione chimica utilizzata per produrre batterie economiche per auto elettriche. L’obbligo della licenza di esportazione deriva dal fatto che tali materiali “sono sempre più utilizzate in settori sensibili, e la loro inclusione aiuta a bilanciare meglio le esigenze di sviluppo e sicurezza”, ha spiegato un funzionario del MofCom.

L’aggiornamento ha anche modificato le restrizioni esistenti sulla tecnologia metallurgica dei metalli non ferrosi, imponendo controlli su tecniche come la produzione di carbonato di litio da spodumene, e adeguando i requisiti per l’estrazione del gallio”, ha rilevato ancora Xinhua. Le autorità hanno anche eliminato dalla lista una voce relativa alle tecniche architettoniche tradizionali cinesi e due inerenti al controllo ambientale degli edifici “per promuovere la diffusione internazionale delle conquiste architettoniche cinesi”.

La mossa della Cina

Il regime di controllo rafforzato, non è solo una mossa commerciale. La Cina ne fa un elemento di strategia geopolitica, uno strumento di negoziazione. Gli elementi cruciali possono essere usati come fattori di pressione verso i Paesi le cui industrie trainanti hanno bisogno dell’impiego dei materiali soggetti a restrizioni.

Le tensioni tra Bruxelles e Pechino dopo che quest’ultima ha incluso le esportazioni di terre rare verso l’Ue nel nuovo e più restrittivo regime di controllo per le esportazioni, in risposta alla stretta Usa sulle proprie esportazioni high-tech, ha causato pesanti rallentamenti e incertezze nei processi produttivi europei, costringendo alcune fabbriche a fermarsi.


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