Esteri

Cina, sicurezza: iPhone vietati nei ministeri

di Ernesto Ferrante -


La Cina vieta l’utilizzo degli iPhone per questioni di sicurezza nazionale. Secondo il South China Morning Post, l’ordine è stato impartito il mese scorso ai dipendenti dei ministeri che si occupano di investimenti, commercio e affari internazionali. Chi è in possesso del cellulare prodotto dalla statunitense Apple, ha tempo fino alla fine di questo mese per passare ad altri marchi di telefoni per uso lavorativo. Divieti simili sono stati imposti da Washington e dai suoi alleati sui dispositivi di telecomunicazione cinesi. L’amministrazione Biden ha messo al bando le apparecchiature elettroniche dei giganti tecnologici cinesi Huawei e ZTE dal novembre 2021 allo scopo di “proteggere il popolo americano dalle minacce alla sicurezza nazionale che coinvolgono le telecomunicazioni”.

iPhone vietato in Cina: quali restrizioni

La direttiva, scrive il Wall Street Journal, “è l’ultimo passo della campagna di Pechino per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera e per migliorare la sicurezza informatica interna”. Le nuove restrizioni potrebbero compromettere il successo della casa di Cupertino, che domina il mercato degli smartphone di fascia alta nel gigante asiatico. La decisione è arrivata quasi contemporaneamente al lancio del Mate 60 Pro di Huawei, che ha coinciso con la visita del segretario al Commercio Usa Gina Raimondo in Cina. Al ritorno a casa, Raimondo ha detto che le imprese statunitensi “non avrebbero venduto i chip americani più sofisticati alla Cina”.
Parole che hanno aumentato la curiosità attorno al processore nascosto sotto la scocca del gioiello di casa. Alcuni presumono che il produttore di chip Semiconductor Manufacturing International Corp, colpito dalle sanzioni Usa, abbia utilizzato materiali “vecchi” per realizzare il Kirin 9000s. Altri, invece, ritengono che siano stati usati i chip prodotti dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd.


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