Politica

CITTADINANZA, FORZA ITALIA: INTRODURRE IUS SCHOLAE

di Anna Maria Funari -

"Leggete e innamoratevi della Costituzione italiana, siatene orgogliosi, apprendete la storia di questa magnifica terra affinch?? essa possa diventare pi?? vostra". E' il messaggio che il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, ha consegnato ai bambini stranieri nati a Torino negli ultimi mesi, che al Parco della Tesoriera di Torino hanno ricevuto l'attestato di cittadinanza onoraria, 23 giugno 2013. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO


“La cittadinanza è di nuovo all’ordine del giorno della Camera dei Deputati. Infatti, la riforma della cittadinanza che prevede l’introduzione dello Ius scholae è attualmente in discussione in Commissione Affari Costituzionali.
Un testo semplice e di facile comprensione che tuttavia manca dell’attenzione agli italiani all’estero che hanno perso la cittadinanza in seguito ad espatrio ed oggi si trovano ad essere stranieri secondo la legge pur essendo nati e cresciuti in Italia”. Questo quanti si può leggere in un comunicato redatto da Fucsia Fitzgerald Nissoli e Annagrazia Calabria (FI).

Le deputate di Forza Italia hanno aggiunto: “Per queste ragioni abbiamo presentato degli emendamenti che prevedono la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana con una semplice richiesta amministrativa al Consolato competente per residenza estera per coloro che hanno perso la cittadinanza italiana in seguito ad espatrio. Abbiamo anche previsto che tale possibilità venga estesa anche alle donne italiane per nascita che hanno perduto la cittadinanza, a seguito di matrimonio con uno straniero, contratto prima del 1° gennaio 1948 e ai loro figli. Si tratta di emendamenti dettati dal buon senso, tesi a riconoscere una condizione di fatto, quella di essere italiani sia sul piano culturale che di nascita, ma che manca del riconoscimento giuridico”.

In conclusione si legge: “Vogliamo che gli italiani di fatto si possano sentire italiani a tutti gli effetti e quindi anche secondo il diritto. Auspichiamo, pertanto, che su questo ci sia una ampia convergenza che porti all’approvazione dei nostri emendamenti tenendo conto, quindi, dell’evoluzione della disciplina sulla cittadinanza sia a livello interno che internazionale”.


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