Cittadinanze italiane false, in Campania 8 arresti e un giro di milioni di euro
Un giro di milioni di euro, mediatori che per false cittadinanze italiane incassavano somme da capogiro, importi medi di 22mila euro, non meno di 8mila euro e fino a 45mila euro, con l’obiettivo di favorire chi, assai velocemente, voleva dirsi italiano e – questo il dettaglio importante che meriterebbe di essere approfondito – poter circolare liberamente nell’area Schengen.
L’operazione della Polizia Metropolitana di Napoli condotta a Orta di Atella e Frattamaggiore con il coordinamento della Procura di Napoli Nord, nei due Comuni del Casertano e del Napoletano ha aperto un ulteriore squarcio sul traffico di cittadinanze e portato all’arresto di 8 persone coinvolte in una rete di corruzione e false pratiche per il rilascio di cittadinanze italiane facili. in cambio di denaro.
Gli arrestati includono dipendenti comunali e soggetti esterni che facilitavano l’ottenimento illecito della cittadinanza italiana. Tra i beneficiari delle false cittadinanze, cittadini brasiliani – alcuni del mondo dello sport e dello spettacolo – nonché albanesi e imprenditori russi e bielorussi, che pagavano notevoli somme di denaro – uno più di 100mila euro – per accedere a questo privilegio.
La rete di corruzione prevedeva il pagamento di somme significative, finalizzate a ottenere documenti falsi o pratiche irregolari per la cittadinanza. L’inchiesta ha smascherato una rete ben organizzata che operava tra Orta di Atella e Frattamaggiore, con dipendenti pubblici che abusavano delle loro funzioni. Le pratiche irregolari includevano la falsificazione di documenti e la manipolazione delle procedure amministrative per concedere cittadinanze senza i requisiti previsti dalla legge.
Nel maggio dell’anno scorso sempre la Procura di Napoli Nord aveva attivato un’inchiesta pure questa condotta dalla Polizia Metropolitana di Napoli: l’operazione Carioca aveva smantellato una rete di corruzione all’interno del Comune di Villaricca, un altro ente locale del Napoletano. Furono arrestate 6 persone, due cittadini brasiliani e quattro tra vigili urbani, funzionari comunali e dipendenti del Comune. A loro carico l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in atto pubblico. Anche lì la rete alterava le procedure per il riconoscimento della residenza e per l’ottenimento illecito della cittadinanza italiana da parte di soggetti che non ne avevano diritto.
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