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Ciucci “È ora di dire la verità sulle terapie chiamate impropriamente vaccino”

di Rita Cavallaro -


“La gestione della pandemia è stata fallimentare, già dalle prime fasi, quando si parlava di vigile attesa. Non esiste la vigile attesa per una malattia virale. È un ossimoro. Poi le cure precoci che sono mancate sono state l’altro grosso fallimento dell’Oms. Gli errori nelle restrizioni, il green pass. Noi siamo stati il Paese con il maggior numero di restrizioni e abbiamo avuto la più alta mortalità rispetto agli altri. È stata più una violazione dei diritti delle persone piuttosto che un beneficio nei confronti della malattia”. È la linea critica di Agostino Ciucci, no vax convinto e unico tra i medici del pronto soccorso Vito Fazzi di Lecce a essere stato sospeso dal servizio per non aver ceduto alla vaccinazione.

Dottor Ciucci, perché è contrario al vaccino?
Chiamare vaccino una terapia che non è un vaccino già la dice lunga. Le parole hanno un grosso peso. E quando si è parlato di vaccino e non di terapia genica si è voluto dire inculcare in chi ha sempre fatto questo lavoro l’idea che stavamo somministrando una terapia tranquilla. Il vaccino ci protegge, ci ha aiutato a debellare alcune malattie, quindi usare quella parola è stata una grossa furbata.

E come dovevano chiamarlo?
Terapia sperimentale. Il vaccino doveva proteggerci dalla malattia ed evitare il contagio, invece non è così.

Un termine forte, non pensa che in molti avrebbero avuto timore di iniettarsi il siero?
Appunto per quello l’hanno chiamato vaccino. Noi abbiamo introdotto nell’organismo di molte persone, bambini compresi, un materiale genetico estraneo che avrebbe dovuto essere subito distrutto, non ci sarebbe stata possibilità di trasformarlo da Rna a Dna e integrarlo nel nostro genoma. Invece non è così, perché all’interno del nostro Dna sono state trovate delle sequenze di materiale genetico di vecchi coronavirus atavici.

Cioè lei dice che il vaccino ha modificato il dna di chi ha fatto la dose?
Potrebbe.

E sarebbe un bene o un male ?
Quando il materiale genetico viene trascritto c’è la possibilità che parte di questo materiale possa creare delle modifiche nel nostro Dna positive rispetto a una situazione negativa. Ma in questo caso abbiamo soltanto una parte del coronavirus, quindi si potrebbe verificare la produzione della proteina spike in modo indefinito, una proteina tossica.

E cosa comporterebbe ciò?
L’insorgere di tumori e alterazioni del sistema immunitario .

Ci sono studi che lo dimostrano?
No, perché il vaccino doveva arrivare in modo rapido sul mercato.

E se questo vaccino dovesse far insorgere i tumori, quanto tempo ci vorrebbe?
Un arco di 10 anni.


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