Classifica ospedali, Fontana su tutte le furie
Decenni fa per la Lega Roma era ladrona, qualche giorno fa – rievocando Umberto Bossi – Attilio Fontana l’aveva definita un pantano, stavolta la Capitale ha partorito “dati inaccettabili” che hanno fatto imbestialire Fontana. La Lombardia è scivolata al settimo posto nella classifica stilata negli uffici del ministero della Salute sulla qualità delle cure, perdendo quasi 14 punti rispetto all’anno precedente. Un calo attribuito principalmente all’indicatore dei ricoveri dei bambini per asma e gastroenterite, che l’ha penalizzata nell’area distrettuale della sanità territoriale.
Una polemica che ha avuto nella giornata di ieri ha anche un retroscena: secondo il Corriere della Sera l’assenza dei tecnici lombardi ai tavoli ministeriali a Roma avrebbe influenzato la scelta degli indicatori utilizzati per le classifiche, producendo risultati poco rappresentativi delle reali performance della sanità lombarda.
Rumors che sono stati abbondantemente superati dall’inferocita reazione del governatore Fontana (“Sono tutte puttanate”, ha sbottato), che ha pure evidenziato il palese contrasto di questo risultato con quanto emerge da altre classifiche, come quella della rivista statunitense Newsweek che ha indicato l’Ospedale milanese Niguarda come il migliore in Italia e il 37esimo al mondo e ha registrato come, tra i primi nove posti in Italia ci siano altre quattro strutture sanitarie lombarde: San Raffaele, Humanitas, Papa Giovanni XXIII di Bergamo e San Matteo di Pavia.
Sfortunata, comunque, la Regione Lombardia quanto al trattamento dei dati sanitari. Quattro anni fa, all’epoca del Covid, era finita nella “zona rossa” a causa di dati sbagliati trasmessi all’Iss.
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