Cultura & Spettacolo

Claudio Baglioni: “Per il mio compleanno dico: Tutti su!”

di Nicola Santini -


S’intitola “Tutti su! Buon compleanno Claudio” il nuovo progetto cinematografico che vede protagonista assoluto uno dei più importanti cantautori del panorama musicale italiano: Claudio Baglioni. Prodotto da Friends & Partners insieme con Come srl, in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e distribuito da Medusa Film, quest’attesissimo film evento sarà nelle sale cinematografiche il 15, 16 e 17 maggio. Al centro del progetto, “Dodici Note – Tutti su!”, i 12 straordinari eventi che hanno avuto luogo dal 3 al 19 giugno dello scorso anno alle Terme di Caracalla: prima volta in assoluto per un artista pop ad aver aperto la Stagione Lirica del Teatro dell’Opera di Roma. “Dodici Note – Tutti su!” ha visto Baglioni accompagnato da 123 tra musicisti, coristi e performer classici e moderni, con la direzione artistica e la regia teatrale di Giuliano Peparini e la videoregia di Duccio Forzano. In scena anche l’Orchestra Italiana del Cinema, fondata negli storici studi di registrazione “Forum Studios” e diretta da Danilo Minotti, autore degli arrangiamenti insieme a Paolo Gianolio, e il Coro Giuseppe Verdi con il Direttore Artistico Marco Tartaglia e il Maestro del Coro Anna Elena Masini.
Tutti Su! è il titolo ispirato alla magia del momento nel quale i musicisti dell’orchestra e gli artisti della compagnia si alzano Tutti Su!, appunto, per raggiungere il proscenio e ringraziare il pubblico che, in piedi, tributa loro l’applauso finale.
Claudio, cosa rappresenta per te “Tutti su!”?
Si tratta un’esortazione, uno stimolo. L’invito ad alzarsi o rialzarsi, ritrovare, dentro, il meglio di noi stessi, liberandoci dall’inquietudine, dallo scoramento e dalla sfiducia che un tempo oscuro e minaccioso trasmette, e rimetterci in moto, riprendendo in mano la nostra vita, per ridarle valore, senso e scopo.
Che effetto ti ha fatto rivederti sul palco in attesa che anche il tuo pubblico ti riveda sul grande schermo?
La suggestione più forte che questa serie di concerti straordinari mi ha trasmesso è quella di essermi ritrovato letteralmente circondato e avvolto dai suoni di una grandissima orchestra, le voci di un coro straordinario e dai movimenti dei performer, e aver avuto, come mai in passato, la percezione fisica di tutta la potenza, l’energia e la vitalità che la musica e l’arte di tanti interpreti possono sprigionare. Una vera e propria immersione, simile alle sensazioni che proviamo quando nuotiamo sott’acqua, e viviamo un’esperienza corporea, meravigliosamente definita, di ciò che siamo e della materia che ci circonda e all’interno della quale ci muoviamo.
Come nasce l’idea dei dodici concerti?
È stata ispirata dalle dodici particelle di cui si compone l’intero universo musicale. Particelle invisibili, eppure dotate di proprietà incredibili. Del resto dodici è un numero dallo straordinario valore simbolico ed evocativo: dodici, infatti, sono le ore di cui sono fatti sia il giorno che la notte, dodici sono i mesi che compongono stagioni e anni, dodici le costellazioni che disegnano il cielo e sussurrano il destino e dodici sono i compagni di viaggio musicali con i quali, da sempre, cerco di battere il tempo a tempo di musica.
Dodici ha anche un altro significato…
I 12 semitoni che compongono l’ottava musicale sono, infatti, i membri di quell’equipaggio ideale e fantastico, con il quale, partiti dal futuro lontano nel quale vive la creatività, abbiamo raggiunto il remotissimo passato della rappresentazione, incarnato da quel teatro unico al mondo che è il parco archeologico delle Terme di Caracalla e dato il via al presente, vivo e reale, dell’emozione. In quel favoloso spazio-tempo, ogni nota si è fatta persona e personaggio, per dar vita, canzone dopo canzone, a quelle storie-nella-storia che il film racconta, permettendo di cogliere tutte le sfumature di gesti, movimenti, sguardi, espressioni che ripresa e montaggio cinematografico sono in grado di esaltare.
Tra i punti di forza del progetto c’è la cura del suono…
La straordinaria definizione e distribuzione spaziale del suono, resa possibile da una tecnologia come il Dolby Atmos, presentata per la prima volta nelle sale cinematografiche italiane, che, espandendo il surround con suoni che vengono dall’alto, crea una cupola sonora avvolgente che consente di trasferire emozioni di livello superiore.


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