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Torna in Italia la salma di Alessandro Coatti, 4 arresti in Colombia

di Cristiana Flaminio -


Nella tarda serata di ieri è arrivata in Italia la salma di Alessandro Coatti, il biologo italiano ucciso in Colombia, a Santa Marta, il 6 aprile scorso, delitto per il quale, nel fine settimana, le autorità sudamericane hanno arrestato quattro persone in diverse città del Paese. Il corpo di Coatti, dopo l’arrivo a Ravenna, sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana per gli esami del caso. Il mistero attorno alla morte del 38enne originario di Longastrino, in provincia di Ravenna, rimane ma, secondo gli investigatori colombiani, si sarebbe trattato di un furto poi degenerato nell’uccisione dell’uomo.

Gli arresti in Colombia

L’Ambasciata italiana in Colombia ha riferito che all’esito di una “intensa attività investigativa svolta dalle autorità colombiane in sinergia con le nostre competenti autorità” ossia con i magistrati della Procura della Repubblica di Roma, titolare del procedimento in Italia, il Ros dei carabinieri, Servizio di cooperazione internazionale di polizia, ministero degli Esteri e la stessa ambasciata d’Italia a Bogotà, “si è giunti all’arresto dei quattro autori dell’efferato omicidio”. Si tratta di tre uomini e una donna, sottoposti a provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria di Magdalena sabato scorso in diverse città del Paese, da Bogotà a Santa Marta, Medellin e Arjona Bolivar. Per l’ambasciata si tratta di un “significativo risultato, frutto di una stretta cooperazione giudiziaria tra i due paesi, in tempi estremamente brevi grazie a delle indagini condotte senza sosta in molteplici direzioni fino all’individuazione dei profili di responsabilità”.

Come è stato ucciso Alessandro Coatti

Secondo quanto emerge dai primi dettagli sull’inchiesta, Alessandro Coatti sarebbe caduto in una trappola orchestrata dal gruppo per il tramite di un’app di incontri con l’obiettivo di derubarlo. Si tratterebbe di una modalità criminale non sconosciuta nel Paese sudamericano: il turista straniero viene “agganciato” con lo scenario di un incontro galante, poi drogato e “ripulito“. Qualcosa, però, deve essere andato storto con il 38enne italiano che è stato ucciso dai quattro e il cui corpo, poi, è stato fatto a pezzi nel tentativo, a quanto ritengono gli investigatori, di sviare le indagini.


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