Economia

Colao: sullo spazio e il cloud alleati della Francia

Space economy, raddoppiati i fondi Pnrr.

di Alessio Gallicola -


L’Italia sceglie la “via francese” all’economia dello spazio e al cloud. Piena la convergenza di vedute, identica la strategia di approccio. Lo ribadisce il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, nel corso dell’audizione informale in Commissione Esteri sul Trattato Italia-Francia del Quirinale. “Tra le numerose aree di cooperazione – ha detto – ci sono spazio e innovazione digitale. Il settore spazio non solo viene riconosciuto come una dimensione chiave dell’autonomia strategica europea, ma si individuano elementi di più stretta collaborazione per la costruzione di una più ampia Europa dello spazio”.
Sul tema della cosiddetta “space economy”, i due Paesi rappresentano i pilastri dell’Europa, per il ministro “senza Italia e Francia il settore spazio sarebbe poca cosa in Ue”. E per accreditare il ruolo di “potenza europea dello spazio”, l’Italia non ha badato a spese, raddoppiando l’investimento grazie al Pnrr, arrivato a 4,6 miliardi. Fondi che andranno investiti nelle comunicazioni satellitari sicure, con l’obiettivo di raggiungere una leadership europea nel campo dell’osservazione della Terra, dove l’Italia allocherà risorse per oltre un miliardo di euro. Si punterà anche ad aumentare la capacità di investimento nei sistemi di accesso allo spazio e della promozione dei cosiddetti servizi in orbita. “Questo ci consente di imprimere una nuova ambizione strategica italiana nel settore – rileva Colao -. Improvvisamente abbiamo una grande capacita’ di investimenti ma anche un’ambizione maggiore in un comparto in cui tradizionalmente eravamo un po’ meno leader. Vogliamo unire il sostegno alla crescita dell’industria aerospaziale nazionale con la creazione, lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze umane del settore”.

Assolutamente allineata alla Francia anche la strategia sul digitale. La cooperazione con Parigi sul “cloud sovrano” è stata intensa, la soluzione adottata dal governo si è ispirata totalmente alle linee guida transalpine. “Con la Francia – ha detto – abbiamo comuni obiettivi di gestire in maniera equilibrata e giusta per tutti la concorrenza nel sistema digitale tra piccole e grandi imprese, tra grandi piattaforme e piccole imprese locali, senza essere punitivi nei confronti delle grandi”.
Un messaggio che dovrebbe rassicurare indirettamente i piccoli e medi operatori nazionali che nei giorni scorsi, anche attraverso le associazioni di categoria, avevano manifestato la preoccupazione di essere penalizzati dalle scelte del governo in direzione delle grandi multinazionali del settore.
In questo senso va anche la scelta di tutelare l’autonomia strategica italiana senza limitare l’impiego delle migliori tecnologie per le nostre aziende. “Sul tema del cloud – ha rivelato il ministro – c’è stato uno scambio molto intenso su che cosa definiamo cloud sovrano e cosa e’ la sovranità rispetto all’Italia o alla Francia, all’Europa o al resto del mondo. E abbiamo trovato grandi convergenze con la Francia”.


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