Esteri

Colpo devastante di Israele alla distribuzione degli aiuti a Gaza

Nuovo caso di suicidio nell'esercito israeliano

di Ernesto Ferrante -


Pesanti raid aerei israeliani su Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Gli attacchi sono stati condotti dopo che ieri l’esercito israeliano aveva ordinato agli abitanti della zona di evacuare verso sud. Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari si è trattato di un “ulteriore colpo devastante” per la distribuzione degli aiuti.

La denuncia dell’Ocha

Il massiccio ordine di evacuazione emesso dall’esercito israeliano ha inferto un ulteriore colpo devastante alle già fragili linee vitali che mantengono in vita le persone nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato l’Ocha in una nota. Poche ore prima, almeno 34 palestinesi sono stati uccisi e oltre 160 feriti in un nuovo bombardamento dello Stato ebraico contro la folla assiepata per ottenere cibo in un centro della Fondazione umanitaria per Gaza Ghk a Zikim, nel nord dell’enclave palestinese.

Lo scellerato piano di Zamir per Gaza

Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, il tenente generale Eyal Zamir, ha elaborato un piano per intensificare ulteriormente le operazioni militari contro Hamas. A riportarlo è l’emittente Channel 12 citando fonti a conoscenza della proposta “per prendere il controllo di Gaza”. Si tratta di un’alternativa alla controversa “città umanitaria” di Rafah promossa dal primo ministro Benjamin Netanyahu, a cui Zamir si oppone, e verrebbe attuato se non si raggiungesse un accordo per porre fine alla guerra dopo il cessate il fuoco di 60 giorni.

Il quotidiano Israel Hayom ha scritto che il tenente generale prevede che l’esercito accerchi la maggior parte delle zone di Gaza. Il premier Netanyahu, ha riportato ancora la testata, ha impedito a Zamir di presentare la proposta al gabinetto di sicurezza e a un gruppo più ristretto di ministri di deliberare.

Si suicida un altro soldato israeliano

L’esercito israeliano ha reso noto che un altro soldato si è suicidato, il quarto nel giro di due settimane. Dan Phillipson, un soldato in addestramento originario della Norvegia, ha tentato di suicidarsi martedì con un colpo d’arma da fuoco in una base di addestramento nel sud di Israele e che è morto per le gravi ferite riportate nell’ospedale in cui era stato trasferito. Dall’inizio dell’anno sono morti suicidi 19 soldati. In totale, sono 42 dall’inizio della guerra di Israele a Gaza.

Il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha annunciato nella giornata di ieri di aver ordinato che il visto del direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), Jonathan Whittall, non venga prorogato. Whittall, che vive a Gerusalemme e si reca frequentemente nella Striscia, ha ripetutamente denunciato le condizioni umanitarie nel territorio palestinese assediato.

Sa’ar ha denunciato su X quello che ha definito “un comportamento parziale e ostile nei confronti di Israele che ha distorto la realtà, presentato rapporti falsificati, calunniato Israele e persino violato le regole di neutralità delle Nazioni Unite”.

Dall’inizio delle sue operazioni militari nella Striscia di Gaza, Tel Aviv ha reso più difficile l’ottenimento dei visti per i funzionari delle agenzie Onu che lavorano lì, compresi quelli dell’Ocha, l’agenzia per i diritti umani dell’Ohchr, e dell’Unrwa, l’agenzia umanitaria per i palestinesi di Gaza.


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