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Come investire in momenti di crisi I beni rifugio si rivelano un’ancora di salvezza

di Redazione -


Umanità sta vivendo un grande periodo di paura e di incertezza, non solo per quanto riguarda la salute ma anche per ciò che corcerne l’economia mondiale. In questo momento così inaspettato le misure che i governi possono prendere sono altrettanto inattese. Il dubbio e l’inquietudine si riflettono quindi anche sui nostri risparmi. 

Con l’avvento del coronavirus e le problematiche che, di conseguenza, si sono generate, è diventato particolarmente importante mettere in sicurezza il nostro denaro. In genere il consiglio degli esperti è di attuare una strategia di diversificazione ma questo non è l’unico modo per proteggere il proprio capitale. Da sempre i beni rifugio vengono considerati l’investimento migliore in ottica sicurezza, in caso di default dell’economia nazionale come può accadere in tempi moderni, in caso di guerra come è accaduto in passato ed anche oggi, dato che la situazione creata dal Covid-19 è considerata da molti una grande emergenza mondiale.

Il bene rifugio è un bene il cui valore viene ritenuto intrinseco, vale a dire non mutevole, che tende a rimanere costante nel tempo e a non subire fattori esterni e considerato quindi una protezione. In caso di crisi in genere il valore dei beni rifugio cresce, in quanto vengono visti come un paracadute dei propri soldi. Solitamente l’investimento nei beni rifugio non ha un valore speculativo ma protettivo, l’obiettivo non è di incrementare il proprio capitale ma di conservarlo. Insomma, tra gli investimenti sicuri, anche nel 2020, quello nei beni rifugio è certamente molto consigliato, a condizione di conoscere l’argomento e scegliere quale contesto è il migliore a seconda delle proprie esigenze e del capitale a disposizione.

Il più noto, amato e ad oggi affidabile dei beni rifugio è senza dubbio l’oro. 

Non c’è niente che possa proteggere di più in caso di default dell’economia nazionale, anche se bisogna fare attenzione ad acquistarlo nel momento giusto. L’oro è infatti altamente speculativo, quindi la sua quotazione è caratterizzata da alti e bassi decisivi dal punto di vista dell’acquirente. Ancora di più, come in effetti sta accadendo, se è presente un ‘elemento incomodo’ come il coronavirus. E’ veramente difficile immaginare un’economia che possa riprendersi per il resto del 2020, e per questo motivo dovremmo aspettarci prezzi dell’oro più alti. Secondo molti analisti l’oro salirà ai suoi massimi storici ed oltre, toccando persino i 2000$ entro la fine dell’anno. Questo perché esiste troppo debito a tutti i livelli e l’oro è un ottimo rifugio dove spostare i risparmi. 

Studi del Fondo monetario internazionale (Fmi) stimano che per effetto della pandemia il mondo sta andando incontro alla peggiore recessione dagli anni ’30 del secolo scorso, prevedendo una recessione globale nel 2020 del 3% e per l’Italia un Pil in calo del 9%.  La massa di denaro in circolazione cresce ogni giorno di più ed è così imponente che la prospettiva dell’inflazione è tornata a preoccupare, nonostante i consumi asfittici e la paralisi delle attività produttive. L’uscita dal lockdown rischia di diventare un grattacapo sotto il profilo delle politiche monetarie. Quando l’11 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente che il coronavirus è una pandemia ed il colpo sull’economia globale è diventato chiaro con la chiusura di scuole e aziende in tutto il mondo, i prezzi dell’oro non sono aumentati immediatamente come molti si aspettavano. Successivamente, mentre le banche centrali stampavano denaro a ritmi senza precedenti, il lingotto tornava nel mirino degli investitori, che oggi comprano di nuovo a piene mani. Il patrimonio degli Etf sull’oro aumenta rapidamente. Nel primo trimestre ci sono stati acquisti netti per 23 miliardi di dollari, il massimo storico secondo il World Gold Council. Ad aprile c’è stata un’ulteriore accelerazione, gli Etf hanno già infatti accumulato 83 tonnellate di oro, in aggiunta alle 298 tonnellate dei primi tre mesi dell’anno. L’oro ha ritrovato vigore, al punto che nel giro di pochi giorni non solo ha superato di slancio la soglia dei 1.700 dollari l’oncia ma è ormai vicino a raggiungere quota 1.800 dollari. Da fine gennaio l’oro è salito del 7% contro una perdita a due cifre dei mercati azionari e del petrolio. L’oro sta quindi guadagnando forza con nuovi massimi storici contro la maggior parte delle valute, meno con il dollaro USA, che è la valuta fiat più forte rimasta in gioco.

L’oro è uno dei pochi beni rifugio davvero accessibile grazie soprattutto alla sua stabilità nel corso del tempo e al suo valore riconosciuto e condiviso universalmente; non a caso l’oro è stato a lungo un riferimento ufficiale delle monete nazionali. Inoltre, anche se le normali monete possono essere stampate teoricamente all’infinito, l’oro continuerà ad aumentare il proprio valore nei confronti della moneta stessa.

Oggi oltre all’acquisto fisico dei lingotti si possono comprare monete da investimento e molti strumenti finanziari, quindi l’oro come bene rifugio è diventato accessibile a chiunque, comodo e monetizzabile al volo se si ha bisogno di liquidità. In sintesi, l’investimento in oro è considerato una vera e propria assicurazione fisica contro il default o la svalutazione e durante periodi di crisi e di grande incertezza come quello che il coronavirus ci sta palesando, abbiamo bisogno di soluzioni e di strumenti che ci diano la maggior tranquillità possibile. 

Manuela Biancospino


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