Come sbloccare un ricordo: C/Art, le automobiline al museo
Soppiantate da giochi elettronici sempre più sofisticati, le automobiline giocattolo stanno diventando dei manufatti preziosi testimoni di un tempo passato fatto di fantasia. A elevarle a vero e proprio soggetto artistico sarà visitabile al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino fino al 18 maggio la mostra “C/Art. L’arte di giocare con l’automobile”. L’esposizione, realizzata da Robert Kuśmirowski e curata da Guido Costa e Davide Lorenzone, consiste in una installazione ambientale nella quale l’artista polacco, esponendo automobili giocattolo e vetturette provenienti da diverse collezioni e musei italiani, crea un dialogo inedito tra arte e memoria storica automobilistica.
Il visitatore è accolto in un ambiente eccentrico e disordinato dove stazionano modelli incompleti, strumenti consunti e macchinari quasi dimenticati. Vecchie reti metalliche sostituiscono le tradizionali scaffalature, evocando l’atmosfera di una officina caotica di un bizzarro collezionista. Durante il percorso gli oggetti trovano ordine, senso, e celebrano il passaggio dall’infanzia a una forma di collezionismo maturo e consapevole. In questa trasformazione, si è immersi in una riflessione sulla memoria e sul significato dell’automobile come oggetto di culto. Le vetture esposte coprono un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli anni 90 del XX secolo. Tra i circa 200 modellini in mostra si può ammirare la “Lucciola di Piero Patria”, una vettura giocattolo con motore elettrico, prodotta a Torino tra il 1948 e il 1949, in soli 200 esemplari; la minuziosa riproduzione in scala, precisa in ogni singolo dettaglio costruttivo e funzionale, di un trattore a vapore risalente agli anni 10 del Novecento; la locomobile a vapore Marshall & Co, modello funzionante in scala 1:4 realizzato artigianalmente da Pietro Abbà nel secondo Dopoguerra.
Accanto a queste, una collezione più contemporanea di modellini di automobili sportive iconiche, modelli promozionali e ricostruzioni artigianali: solo per citarne alcune, la Ferrari F1 della Toschi, che era venduta con una bottiglia di liquore al suo interno, la Lancia D24 della Mercury di cui un esemplare è presente nella collezione del Museo, il modellino in legno del camion che pubblicizzava il Cynar e i quattro modelli della Marklin (berlina, coupé, auto corsa e autobotte) molto ambiti dai collezionisti. A corollario della mostra, un programma di eventi gratuiti e aperti a tutti, animeranno la Piazza del Museo a ciclo continuo. Passatempi intramontabili come la pista Polistil, le vintage slot cars, iconiche monoposto elettriche pronte a sfide spettacolari sui circuiti di Suzuka e Nürburgring ricostruiti in scala 1:32 e i kart a pedali che correranno nella Piazza del Museo trasformata, per l’occasione, in una spettacolare pista a due corsie. Il 29 e 30 marzo ci sarà una mostra-scambio per collezionisti, amatori, curiosi che vogliano scambiare giocattoli d’epoca con altri appassionati.
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