Cultura & Spettacolo

Come si diventa eroi Una storia dei Vigili del Fuoco

di Redazione -

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Un libro con il racconto e i racconti di un Corpo, quello dei Vigili del Fuoco, che ha sempre raccolto ammirazione e rispetto da tutti, perché la volontà di salvare vite e offrire la propria alla collettività non conosce confini. Matteo Serra, giornalista e speaker radiofonico, con “La storia dei Vigili del Fuoco” (Ed.Diarkos) ci fa tornare indietro nel tempo, alla loro origine. Quella dei Vigili del Fuoco è una storia globale, fatta di tante vicende personali, simili tra di loro, tutte accomunate da un forte senso di coraggio e spirito di abnegazione. Come non ricordare l’opera che hanno svolto da Amatrice a Rigopiano, salvando vite dal terremoto che ha distrutto i paesi tra il Lazio e le Marche, senza dimenticare l’opera svolta in Umbria (anch’essa colpita da scosse), fino alla slavina di Rigopiano. 

Nella prefazione al libro, Fabio Dattilo, Capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, scrive: “Sono sempre stato convinto dell’importanza di partire da lontano, per capire dal vero chi sono i Vigili del Fuoco. L’ho sempre pensato e,

da due anni a questa parte, da quando ho ricevuto il privilegio e la responsabilità di guidare questa straordinaria organizzazione, fatta di donne e di uomini il cui valore è apprezzato da tutti, ne sono ancora più convinto. Sì, perché per fare bene, dobbiamo avere sempre un piede nel passato, nella nostra memoria; e quella dei pompieri è senza dubbio una grande ed entusiasmante storia”.

Il libro è diviso in quattro parti: La storia dei pompieri da Augusto a Napoleone; Dall’Ottocento alla modernità; Le missioni all’estero; New York Fire Department. Pagine piene di esempi, di situazioni, di testimonianze di quante volte la vita di civili sia stata salvata dai Vigili del Fuoco. 

“Non credo – scrive Matteo Serra, nell’introduzione – che sia un caso che, seguendo le linee del tempo, le società più evolute siano quelle che hanno compreso quanto fosse importante garantire alla popolazione la sicurezza, oltre che tramite la polizia e tutti gli altri Corpi dello Stato (che seguono per loro natura dinamiche di potere e di gestione del proprio ruolo diverse) anche attraverso un Corpo che fosse neutro, inteso, non come privo di posizione o fermo in un limbo, ma esattamente il contrario, ovvero deciso nel portare a termine il proprio compito, a prescindere dal contesto che lo richiedeva”. E’ stato così che Augusto, per primo, decise di fornire la sua Roma di una realtà che si occupasse di gestire gli incendi e la sicurezza notturna. E ancora Napoleone, capace di costruire e organizzare i pompieri, anche se per farlo ebbe bisogno di vedere con i propri occhi quanto fosse pericoloso non avere i giusti mezzi per difendersi dal fuoco. E da lui, fino alla storia contemporanea.

Scorrendo i vari capitoli, troviamo pagine coinvolgenti che trascinano nella lettura, capitolo dopo capitolo: come quelli dedicati al terremoto di Messina, alle missioni all’estero o all’11 settembre e alla tragedia delle Torri Gemelle di New York. Una storia globale fatta di tante vicende personali, tutte accomunate da tanto coraggio e spirito di abnegazione, come quella che ricorda Carlo Galimberti, il Vigile del Fuoco atleta che vinse tre medaglie olimpiche , tra il 1924 e il 1936; o di Clarence Singleton, Vigile del Fuoco in pensione, che rivestì la divisa per prestare soccorso, nei momenti drammatici dell’attentato alle Torri Gemelle; oppure del Comandante Malagamba e dell’ingegnere Elia che, alla testa di diverse spedizioni estere, sono riusciti a esportare una concezione di italianità, non solo legata ai classici stereotipi, ma anche a valori profondi e radicati.

M.D.

 


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