Torino

Commercio a Torino, i consumi non ripartono. E’ sempre più grave il problema sicurezza

di Redazione -


I consumi non sono ripartiti, c è un problema di liquidità delle imprese e c è anche la questione della sicurezza: l’Osservatorio Ascom Confcommercio di Torino e Provincia presenta i dati sul tessuto imprenditoriale relativi ai primi tre mesi del 2024 relativi alla percezione da parte delle imprese. La presidente Maria Luisa Coppa non fa sconti e la racconta così come la vede e comincia proprio dalla sicurezza: “Furti e spaccate sono diventati un altro grande problema per gli imprenditori. Sembrano cose da poco ma non è così: si tratta per il commerciante di 15, 20milala euro di danni ed è un problema in tutta la città. Certo, le imprese cercano di tutelarsi ma si tratta di un altro esborso di cui proprio non si sarebbe sentito il bisogno dal momento che i livelli degli stipendi e i consumi, soprattutto per alcuni settori sono al palo”.

I settori che soffrono

Dunque quali sono i settori in maggiore sofferenza? Certamente l’abbigliamento: i commercianti hanno tirato fuori a fine marzo l’estivo ma la pioggia continua non invoglia a cambiare il guardaroba. E i consumi languono. Inoltre a luglio ci saranno i saldi per cui si aspetta. E anche sui saldi, commenta a margine la presidente, c’è da prendere qualche provvedimento ma è difficile accordarsi su quale, considerato poi che è necessario in qualche modo coordinarsi con quanto fanno le regioni limitrofe.

Comunque sia, resilienti

Va detto che il tessuto imprenditoriale, nonostante le avversità , mostra, secondo i dati, una notevole resilienza: c’è fiducia nella propria attività e in buona percentuale c’è una certa speranza che le cose miglioreranno, un ottimismo , quello degli imprenditori torinesi, che supera il livello nazionale.

Ma vediamo le diverse voci analizzate.

Ricavi

La previsioni dei ricavi è stabile, risultano diminuiti in volume ma non in valore a causa dell’inflazione.

Occupazione

Il dato è leggermente inferiore alla media nazionale ma sostanzialmente stabile.

Prezzi:

Le imprese hanno pagato di più la merce ma hanno ridotto i margini per non caricare sui prezzi. La conseguenza è un peggioramento della capacità di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario e questo è davvero il dato critico, in pratica manca ossigeno. Inoltre la difficoltà a procurarsi denaro in banca non aiuta i consumi: è un ulteriore problema ed è anche un paradosso perchè quasi un terzo delle imprese del terziario quando chiede soldi lo fa per fare investimenti.

Criminalità

Qui, come detto, la nota è dolente. Precisato che l’Ascom non espone dati statistici sulla criminalità ma il sentiment delle imprese che nel 17% dei casi mostra un peggioramento: il 27% segnala aumento dei furti a cui si accompagna il timore di truffe informatiche e di atti vandalici. A proposito di questi ultimi poi si fa presente come tali atti siano finalizzati all’incasso del momento quindi un danno notevole e un bottino risicato per i malvieventi. L’aspetto positivo, a volerlo trovare, è che permane la fiducia nelle forze dell’ordine e nelle associazioni di categoria e antiusura ma è una magra consolazione.

“Chiederemo un incontro al nuovo assessore alla sicurezza” ha affermato la presidente Coppa riferendosi al neo insediato Marco Porcedda, militare dei Carabinieri ed esperto di sicurezza, subentrato per le deleghe sulla sicurezza a Gianna Pentenero: “Ci rassicura la sua storia, ritengo sia stata una buona scelta. Significa che l’amministrazione si rende contro che è un segmento che non ha dato risultati importanti”

Il turismo

In questo quadro in cui le ombre predominano sulle luci, il turismo è una sorta di isola (quasi) felice. Sarà una bolla? Non si sa, l’importante è che, almeno per ora, vada bene.

Ma anche qui le osservazioni riguardano in particolare la sicurezza cui si aggiunge un problema di decoro. Lo sottolinea Laura Sgarlazzetta, guida turistica: “Una città piena di graffiti, oltretutto di pessima qualità non è un bel vedere per i turisti, così come c’è un problema di decoro se nelle piazze auliche e sotto i portici del centro sono allestite vere e proprie camere da letto con tanto di letto matrimoniale e ammennicoli vari. Quello dei clochard è un tema che va affrontato perchè sono in amento continuo. E’ vero che riguarda anche le altre grandi città del mondo ma questa occupazione del centro è peculiare di Torino. E poi i venditori abusivi che letteralmente assaltano le scolaresche quando arrivano con i pullman in piazza Castello e, ancora, gli scippi, operati da vari personaggi con improbabili travestimenti da Topolino, Minnie, ecc”.

La proposta c’è: “Sarebbe necessario avere un punto di polizia municipale in piazza Castello”. Tanto per cominciare.

Patrizia Corgnati (lineaitaliapiemonte.it – ilTorinese.it)


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