Comunedi Bologna e l’invito a seguire le diete halal nelle scuole
Ho saputo che tante famiglie bolognesi hanno ricevuto una lettera ufficiale del Comune di Bologna, amministrato dalla sinistra. Una lettera che, con toni burocratici e apparentemente innocenti, invitava le famiglie a considerare la possibilità di far aderire i propri figli alle diete halal nelle mense scolastiche. Ebbene, non posso che protestare con forza. E prendere le distanze da un simile invito che considero, senza mezzi termini, assurdo.
La dieta halal
Assurdo perché la dieta halal non è una semplice scelta alimentare, ma comporta – e non possiamo fingere di ignorarlo – una pratica di macellazione degli animali che prevede lo sgozzamento, una procedura che per la sensibilità occidentale e italiana è crudele e inaccettabile. In un’epoca in cui si parla di benessere animale, di norme sempre più severe per evitare sofferenze inutili, come si può anche solo pensare di proporre ufficialmente alle famiglie italiane una simile opzione come se fosse un’alternativa neutrale? Assurdo perché invece di promuovere con fierezza le nostre tradizioni, regole e usanze, invece di chiedere a chi arriva sul nostro territorio di rispettarle e di integrarsi, l’istituzione pubblica che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini sceglie di piegarsi a modelli culturali estranei alla nostra storia e alle nostre radici. Non è questa integrazione, è piuttosto resa culturale. Non siamo noi a dover rinunciare ai nostri valori per compiacere chi immigra: è chi sceglie di vivere in Italia che deve conoscere, rispettare e accettare le regole della nostra comunità. Non c’è nulla di discriminatorio in questo: è il principio stesso della convivenza civile.
Le mense scolastiche
Le mense scolastiche non sono il terreno per esperimenti ideologici, né per portare avanti battaglie identitarie che nulla hanno a che fare con il benessere dei bambini. Il compito delle scuole è educare, trasmettere valori, rafforzare l’identità dei più piccoli, non confonderli con pratiche e richieste che nulla appartengono alla tradizione italiana. Chi governa Bologna farebbe bene a riflettere: non si difende la democrazia rinunciando a se stessi. Non si promuove l’integrazione cancellando la propria cultura. E soprattutto, non si educano i bambini proponendo loro, nero su bianco, di rinunciare alle radici della propria comunità in nome di una malintesa apertura. Da cittadino, da genitore e da italiano, non ci sto.
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