Economia

Confcommercio “Bene dati su commercio 2021”

di Giovanni Vasso -


Per Confcommercio, l’anno che si è chiuso non è andato malissimo. Anzi, sicuramente le fosche previsioni della vigilia sembrano essere state esorcizzate e i dati raffigurerebbero un settore intero in ripresa. L’Ufficio Studi di Confcommercio ha messo nero su bianco, in una nota, l’analisi economica dell’anno che si è appena concluso e ha tracciato la rotta per il futuro. Dopo aver letto i dati pubblicati dall’Istat, che dipingono una situazione migliore di quella che si temeva si verificasse, nel documento, gli studiosi hanno affermato che “Si chiude bene, meglio del previsto, l’anno 2021. Il recupero delle vendite al dettaglio è stato certo favorito, nel confronto annuo, dalle migliori condizioni di operatività delle imprese nello scorso mese di dicembre rispetto al dicembre 2020”.
La moda è tra i settori in espansione: “Se ne ha prova tanto dalla lettura dei tassi di crescita registrati nei settori legati alle festività di fine anno, come abbigliamento, calzature e profumeria, quanto dalla variazione positiva delle vendite dei piccoli negozi, che riconquistano qualche frazione di fatturato a scapito del commercio elettronico. Ciò conferma la presenza di una relazione di sostituzione tra commercio virtuale e fisico che convive con il paradigma della multicanalità”.
Ma non sono tutte rose e fiori. C’è da lavorare e da prepararsi. Il pericolo è dietro l’angolo e le tensioni internazionali, su tutte quelle tra Russia e Ucraina, possono rappresentare le variabili impazzite dei prossimi tempi. Intanto occorrerà continuare a tenere sotto controllo l’epidemia da Covid. Confcommercio ha affermato “Alla luce dei dati di dicembre pur con rilevanti difficoltà, il controllo della pandemia e i conseguenti spazi di manovra per le attività produttive hanno favorito una buona performance economica, al contrario di quanto accaduto in altri paesi europei nei quali si registra a dicembre un rilevante calo congiunturale dei consumi. I risultati ottenuti nel 2021 non comportano, comunque, l’uscita definitiva dalla crisi, in considerazione sia delle incertezze sull’evoluzione della pandemia sia, soprattutto, degli effetti che potrebbe avere la ripresa dell’inflazione sulle decisioni di acquisto delle famiglie nei prossimi mesi”.


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