Attualità

Consumi digitali, la ricerca Deloitte: 1 italiano su 5 ha detto basta ai social network, boom di smartwatch e braccialetti fitness

di Roberto Falleri -


Più di un italiano su cinque (il 22%) ha smesso di utilizzare almeno una piattaforma social, temporaneamente o in modo permanente, nel corso del 2021. È quanto emerge dal Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, una indagine basata su oltre 2 mila interviste a persone tra i 18 e i 75 anni. Il dato, in parte inaspettato vista anche la pandemia e l’incremento nell’utilizzo delle nuove tecnologie, viene spiegato dagli stessi intervistati: c’è chi si è stancato dei contenuti /35%), chi lamenta la presenza eccesiva di fake news (25%) e chi dice di averlo fatto per tutelare la propria privacy (21%).

Dalla stessa ricerca emerge comunque che nell’ultimo anno il 73% di chi possiede uno smartphone in Italia ha utilizzato piattaforme social o app di messaggistica su base giornaliera. Inoltre – spiega ancora il Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte – i social media sono diventati fonte primaria per accedere alle notizie per una quota significativa di utenti (23%), poco al di sotto del risultato raggiunto dai media più tradizionali, come i giornali cartacei e i siti di notizie. Anche se comunque la tv resta la fonte più citata, con il 37% che la identifica come canale preferito di informazione. Nel 2021 in Italia sono saliti dal 40 al 63% gli utenti che hanno fruito costantemente di contenuti video in streaming on demand ed è cresciuta in modo rilevante la penetrazione dei servizi video on demand tra gli “over 65”.

Nessuna sorpresa sul fronte e-commerce con 4 italiani su 5 dichiarano di utilizzare lo smartphone per acquistare un prodotto online, almeno una volta al mese. In costante crescita in Italia anche la diffusione dei dispositivi indossabili: se nel 2017 solo il 10% possedeva uno smartwatch, nel 2021 questa percentuale è salita al 25%; mentre 1 su 5 ha un braccialetto per il fitness. E il principale utilizzatore è la cosiddetta Generazione-Z, cioè i nati tra il 1997 e il 2010.Anche le prospettive nel prossimo futuro per questo mercato sono positive: basti pensare che la società di analisi di mercato IDC ha stimato che le spedizioni in Europa di dispositivi indossabili cresceranno dai 91,4 milioni registrati nel 2020 a 170,1 milioni nel 2025. Questi dispositivi sono inoltre sempre più utilizzati come strumento di monitoraggio della propria salute e del proprio stile di vita. In Italia, il 64% di chi possiede un dispositivo mobile dichiara di monitorare un qualche aspetto del proprio vivere quotidiano tramite dispositivi digitali, come ad esempio il numero di passi effettuati, il proprio ritmo del sonno o il battito cardiaco.

“I device digitali – spiega Francesca Tagliapietra, Partner e Industry Leader TMT di Deloitte -fanno sempre più parte della vita quotidiana degli italiani. La loro importanza è cresciuta con la pandemia ed è destinata ad affermarsi ancora di più in futuro in ambiti come la salute, il tempo libero e gli acquisti. Allo stesso tempo i consumatori digitali sono più attenti all’uso dei loro dati e hanno un atteggiamento più critico del passato verso i social media, che assorbono una fetta molto rilevante della loro vita digitale. Da qualunque angolo lo si osservi, lo scenario digitale è in costante evoluzione e continuerà a sorprenderci con novità e cambiamenti destinati a trasformare la vita di tutti noi”.


Torna alle notizie in home