Politica

Conte fonda il polo progressista: “Noi l’alternativa a Meloni”

di Eleonora Ciaffoloni -


È ancora presto parlare di rinascita della sinistra, ma sicuramente è lecito parlare di buon inizio.

Ieri dall’Acquario romano dopo quasi cinque ore di assemblea è stata approvata la mozione che ha dato origine alla nuova rete “Coordinamento 2050.

Civico, Ecologista e di Sinistra”, promossa da esponenti di sinistra ma anche proiettata verso il Movimento 5Stelle.
Un coordinamento – si legge nella mozione – che non ha “velleità di formare l’ennesimo partitino”, ma che si pone nuovi obiettivi e “si relaziona con il M5S guidato da Giuseppe Conte al fine di promuovere un credibile polo progressista, adeguato alle sfide per il governo di Comuni, Regioni e dell’Italia”.

L’assemblea, promossa dall’ex parlamentare Leu Stefano Fassina, ha visto la partecipazione di oltre 400 persone tra attivisti, amministratori locali, rappresentanti della società civile e del Terzo Settore, che sono intervenuti da tutta la penisola firmando la lettera “Verso il polo progressista”.

Tra loro, all’Acquario romano oltre a Fassina, anche l’ex ministro verde Alfonso Pecoraro Scanio, il sociologo Domenico De Masi, l’attore Moni Ovadia e l’attesissimo leader dei Cinquestelle Giuseppe Conte. Un appuntamento che ha preso la strada della rifondazione di una “nuova” sinistra, allargata, con uno sguardo nuovo e, sicuramente, non orientato verso il Partito Democratico.

“La stagione del centrosinistra a traino del Pd è finita il 25 settembre. Le alleanze larghe sono possibili ma basta un partito tuttofare e tanti cespugli intorno” ha detto Paolo Cento, ex di Verdi, Sel e Sinistra Italiana. Un’esigenza chiara e dichiarata da parte di molti, soprattutto dopo la presa di coscienza e la consapevolezza del nuovo ruolo e posizionamento del Movimento 5 Stelle, che da subito dopo le elezioni si è dichiarato fermo e solido contro le destre, promettendo una vera opposizione.

L’idea di fondo vedrebbe la nascita di un fronte compatto, contro il nemico della compagine di destra, unita e al governo. Esemplari, le parole di De Masi “I 5 Stelle non sono ancora di sinistra, ma è un lavoro che possiamo fare. Intanto basta con la puzza sotto al naso, la destra ha vinto perché ha studiato ed è ciò che dobbiamo continuare a fare.

E non illudiamoci che la crisi possa aiutarci, i fascisti sono andati al potere sempre nei momenti di crisi e sanno cavalcarla”.
Provarci è quindi l’imperativo e infatti, già nelle prossime settimane la nuova rete lavorerà per la promozione sul territorio e il prossimo 5 novembre aderirà alla manifestazione nazionale promossa da Europe For Peace per il cessate il fuoco in Ucraina e per la richiesta di un negoziato di pace.

Tra i vari interventi della mattinata – tra gli altri anche Loredana De Petris, Claudio Grassi, Federico Conte e Livio De Santoli e Domenico – in molti si sono soffermati sulla necessità di strutturare un’opposizione da fare al neonato governo Meloni, ma anche di individuare un nuovo capo politico progressista sia a livello locale che nazionale.

Anche Giuseppe Conte, in chiusura di assemblea, ha messo in chiaro le intenzioni dei suoi verso il governo: “è guidato da una donna, una svolta, ma ci sono segnali inquietanti e ce ne sono tanti.

I segnali di una restaurazione identitaria, con una chiara indicazione a una corsa al riarmo, dove prevarranno le lobby delle armi. Dobbiamo essere concentrati per contrastare questa deriva”.

Sottolinea poi che l’opposizione dei cinquestelle sarà “intransigente e senza sconti” e che “non può non essere rivoluzionaria, intransigente e radicale”.

Una chiusura da applausi che fa sperare a una riscossa e una rinnovata unità, ma le belle parole non bastano: l’azione si chiama piazza e la risposta arriverà dai cittadini.


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