Economia

Arrivano i controdazi Ue agli Usa ma Ursula spera nel negoziato

di Giovanni Vasso -


È giunta l’ora dell’Ue: arrivano i controdazi agli Usa. L’annuncio è arrivato dalla Commissione. La presidente dell’esecutivo Ue ha dichiarato in una nota che, a fronte degli “ingiustificati dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue”, Bruxelles intende imporre “contromisure rapide e proporzionate” sulle importazioni americane. Complessivamente, spiegano dalla Commissione, i dazi si estenderanno a importazioni per complessivi 26 miliardi di euro. “Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in una nota – mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe doganali per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile”. Von der Leyen però lascia una porta aperta alle trattative: “Al tempo stesso, l’Ue è pronta a collaborare con l’amministrazione statunitense per trovare una soluzione negoziata, le misure possono essere revocate in qualsiasi momento qualora si trovi una soluzione”.

Un concetto, quello dei controdazi che si possono revocare a favore di un nuovo negoziato, sottolineato dal commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, che alla stampa ha detto: “I disagi causati dai dazi sono evitabili se l’amministrazione statunitense accetta la nostra mano tesa e lavora con noi per raggiungere un accordo. Quindi, sotto la guida della presidente, sono pronto a negoziare e siamo pronti a fare in modo che ciò accada”. E ancora: “Vorrei riecheggiare il sentimento di profondo rammarico. Le tariffe odierne degli Stati Uniti ci portano nella direzione sbagliata, e la ragione è che molti criticano il partenariato commerciale Ue-Usa, che è ben bilanciato e altamente redditizio per entrambe le parti. È la più grande relazione commerciale al mondo su acciaio e alluminio”. Sefcovic spiega: “Durante la mia visita a Washington per sollevare questi punti, era effettivamente chiaro che l’Ue non è il problema, rendendo le misure odierne ancora più ingiustificate. Sostengo che bisogna evitare l’onere non necessario di misure e contromisure. Ma per questo serve un partner. Servono entrambe le mani per applaudire. L’amministrazione statunitense ha scelto di perseguire una strada dannosa di tariffe ingiustificate, lasciandoci senza altra scelta che rispondere, ed è esattamente ciò che stiamo facendo”.


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