Esteri

Coprifuco a Kiev

di Adolfo Spezzaferro -


Capodanno con il coprifuoco a Kiev. L’amministrazione della capitale ucraina ha ricordato ai cittadini di pianificare in anticipo il rientro a casa. E’ proibito fermarsi per strada e in altri luoghi pubblici fuori dagli orari consentiti (dalle 23 alle 5 del mattino) e viene raccomandato di raggiungere i rifugi più vicini in caso di allarme aereo.
L’ultimo scorcio di 2022 è stato scandito dai tonfi delle bombe e dal suono dell’allarme. “Forti esplosioni” si sono registrate a Sebastopoli, nella Crimea amministrata dai russi. Il canale Telegram “Chp Sevastopol” ha pubblicato anche un video. “Forti esplosioni, la difesa aerea sta funzionando. Niente panico”, si legge sul canale.
Le forze ucraine hanno colpito una società industriale nella città di Shebekin, nella regione russa di Belgorod. A renderlo noto è stato il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, come riportano i media ucraini. “Non ci sono vittime. I proiettili hanno colpito l’area di un’impresa industriale: le finestre sono rotte, la recinzione è danneggiata”, ha detto Gladkov.
Nella notte scorsa, le truppe di Kiev hanno lanciato 12 missili Himars contro la città di Alcevsk, nella repubblica popolare di Lugansk. Due sono caduti su un dormitorio usato per i profughi che arrivano dal territorio ucraino. Non si conosce ancora il numero esatto delle vittime. All’interno vi erano poche persone, perché la maggior parte era scappata una decina di giorni fa, dopo che lo stabile vicino, in cui alloggiavano operai mandati per ricostruire le strade, era stato raggiunto dai razzi forniti dagli Stati Uniti. Probabilmente gli ucraini erano in possesso di informazioni non attuali e credevano che nei due posti bersagliati vi fossero soldati.
Conta dei danni anche nella regione di Kherson, bombardata 81 volte giovedì dall’esercito russo, secondo quanto riferito da Yaroslav Yanushevych, capo dell’amministrazione militare locale, citato da Ukrinform. “Gli occupanti russi hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 81 volte. Il nemico ha sparato contro insediamenti pacifici in tutta la regione, impiegando artiglieria, sistemi Mlr e mortai”, ha denunciato Yanushevych.
Le forze armate di Zelensky hanno comunicato di aver abbattuto 16 droni kamikaze Shahed che “hanno attaccato l’Ucraina da sudest e da nord”. In una nota del comando dell’aeronautica militare, si legge che “tutti i 16 droni kamikaze sono stati distrutti dalle unità di difesa delle forze armate ucraine”.
Il Cremlino ha espresso “estrema preoccupazione” per l’impatto sul territorio bielorusso di pezzi di un missile sparato dall’Ucraina, intercettato dai sistemi di difesa aerea. “In ogni caso, si tratta di un evento che causa estrema preoccupazione non solo tra noi, ma anche tra i nostri partner bielorussi”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov. La Bielorussia è un alleato chiave del presidente russo Vladimir Putin, e quanto accaduto potrebbe rendere ancora più incandescente la situazione.
Il ministero della Difesa ucraino ha respinto le accuse al mittente, parlando di un tentativo di “deliberata provocazione” da parte del Paese di Putin. Dal ministero hanno fatto sapere di essere pronti a condurre una “indagine obiettiva”, invitando “esperti autorizzati, provenienti da Stati non collegati in alcun modo al sostegno dello Stato terrorista della Russia, a partecipare a tale indagine”. Poi un appello alle potenze straniere: “Il mondo non può restare in disparte di fronte a questi crimini. La cosiddetta neutralità, la cautela e la moderazione sono un sostegno ad uno Stato terrorista. L’Ucraina continua a resistere alla barbarie e all’aggressione russa”.
Il presidente americano Joe Biden ha firmato, trasformandolo in legge, il provvedimento da 1.700 miliardi di dollari che include anche ingenti aiuti per l’Ucraina. Biden ha twittato una foto mentre firma la misura. La legge, ha affermato l’inquilino della Casa Bianca, “investirà in ricerca medica, sicurezza, sanità e fornisce assistenza cruciale in Ucraina”.
Le autorità filorusse delle regioni di Donetsk e Lugansk hanno approvato una nuova costituzione, quasi due mesi dopo l’annuncio dell’annessione da parte della Federazione russa. Il leader dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha presentato la scorsa settimana una bozza della carta costituzionale, che è stata votata da tutti i 43 deputati presenti. La stessa cosa ha fatto il Consiglio del Popolo della Repubblica Popolare di Donetsk. “Questa tappa segna il ritorno del Donbass nel cuore della tradizione culturale e storica russa, la realizzazione delle nostre speranze e l’obiettivo per cui abbiamo lavorato per otto lunghi anni”, ha annunciato il leader Denis Pushilin. Il capo del Donetsk ha precisato che “la Legge fondamentale stabilisce la priorità dell’educazione familiare dei bambini, la preoccupazione per il loro benessere e il loro sviluppo”, sottolineando che “vengono create le condizioni che contribuiscono allo sviluppo spirituale, morale, intellettuale e fisico dei bambini, nonché all’educazione al patriottismo, alla cittadinanza e al rispetto degli anziani”.

Torna alle notizie in home