“Correre come dice Meloni. Ma non in retromarcia”: De Luca sui fondi per il Sud
“Correre, come dice Meloni. Ma non in retromarcia”. La battuta finale di Vincenzo De Luca, governatore della Campania in audizione alla Commissione Bilancio della Camera raccoglie il sorriso dei presenti. Sul tavolo, l’esame del decreto legge sulle politiche di coesione, con particolare riguardo alle dinamiche da favorire sui territori del Mezzogiorno. Con De Luca chiamati a Montecitorio i presidenti delle altre regioni del Sud.
Da De Luca gli abituali toni decisi, a rimarcare uno storico divario di attenzione, e insieme il richiamo e l’appello a interrompere finalmente i ritardi che, sottolinea, si annidano nei ministeri “che ci fanno aspettare mesi per un parere”.
E poi i numeri. Non sono stati sbloccati 1 miliardo e 300milioni di euro previsti dall’accordo con l’Unione europea per i fondi complementari. Uno stop che metterà il freno ai Comuni per condurre a termine le opere entro fine anno: dovranno finanziare con i fondi di bilancio le iniziative incomplete. Per la regione da lui governata la minaccia di default in 200 Comuni, privi dei 400 milioni di euro utili per le opere.
Finora, per De Luca, incomprensibili i motivi alla base del mancato sblocco del Fondo sviluppo e coesione: a rischio molte indispensabili iniziative, anche quelle cui presta attenzione l’attuale cronaca, per l’area del bradisismo di Pozzuoli, per la viabilità, per la manutenzione e per l’assetto del territorio.
Una semplificazione assente, un buco nero che ha fermato l’orologio del Sud: bloccati da un anno 21 miliardi di euro, dei quali 5 miliardi e 600 milioni per la Campania. Per questo, sì a correre come dice Meloni. Ma non in retromarcia.
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