Economia

La Corte d’Appello restituisce il canone da un miliardo a Tim, il governo va in Cassazione

di Giovanni Vasso -


Ci sono una buona e una cattiva notizia per Tim: la Corte d’appello, dopo quindici lunghi anni, ha dato ragione alla società sulla restituzione del canone di concessione del ’98 ma il governo non ha la minima intenzione di cedere e annuncia già che ricorrerà in Cassazione.

È stata proprio Tim a dare notizia della sentenza, pronunciata oggi, dalla Corte d’Appello di Roma. Che, come recita una nota del gruppo, ha chiuso in suo favore il contenzioso legato alla restituzione del canone risalente all’ormai lontano 1998, anno successivo alla liberalizzazione del settore. Una vicenda spinosa e ricca. Già, perché stando a quanto riferiscono i portavoce di Tim, i giudici hanno disposto che dalle casse già esauste dello Stato esca, subito, qualcosa come un miliardo di euro. Cinquecento milioni per la restituzione del canone originario. Cifra che, a fronte di interessi maturati e rivalutazioni monetarie, raggiunge una quotazione stellare e miliardaria. Dicono da Tim, inoltre, che la sentenza è “immediatamente esecutiva” e che pertanto la Tlc “avvierà da subito le procedure per il recupero dell’importo”. In pratica, Tim vuole mettere in mora il governo.

Da Palazzo Chigi, però, è stato eretto un muro alle pretese di Tim. La battaglia legale e giudiziaria non è ancora finita. Già, perché in una nota, la presidenza del Consiglio dei ministri, “appresa la notizia della sentenza di condanna della Corte d’appello civile di Roma a risarcire in favore del Gruppo Tim la somma di circa 528 milioni di euro, oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese di lite”, ha comunicato che “proporrà ricorso per Cassazione e chiederà la sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia”.

Insomma, il braccio di ferro continua. Così come prosegue la bagarre interna, con Vivendi che ieri ha dato forfait all’incontro indetto proprio dal governo in Golden Share asserendo, oltre a problemi di tempo, il fatto di “non avere rappresentanti in Cda” e con il braccio di ferro con Starlink di Musk che ha indotto il ministro alle imprese Adolfo Urso a indire un nuovo tavolo di trattative per tentare una mediazione tra il tycoon americano, che ha scritto un esposto all’Agcom, e la società.


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