Esteri

Bocciato il piano Ruanda, Sunak farà una legge ad hoc per scavalcare la Corte Suprema

di Martina Melli -


La Corte Suprema ha bocciato il piano Sunak di deportare i richiedenti asilo in Ruanda e Fishy Rishi ha detto che introdurrà una legislazione di emergenza per rilanciarlo. In una conferenza stampa, il Primo ministro ha affermato di non essere d’accordo con la decisione della Corte Suprema ma di “rispettarla” e “accettarla”. La legge d’emergenza servirà a “confermare” che il Ruanda è un Paese sicuro per i richiedenti asilo deportati dal Regno Unito.

Il primo ministro ha detto che presenterà le nuove leggi a breve e che sarebbe pronto a sfidare qualsiasi giudizio della Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo se ci fossero ulteriori tentativi di fermare i voli in Ruanda. “Non permetterò a un tribunale straniero di bloccare questi voli”, ha detto, sostenendo che la sentenza della Corte Suprema aveva rafforzato la sua determinazione a procedere con il piano del Ruanda.

Stamattina i giudici hanno confermato la sentenza della Corte d’appello sul rischio per i rifugiati deportati e assestano un duro colpo alla strategia del Primo Ministro per “fermare le barche”. Ora il Governo Sunak, che ha appena liquidato Suella Braverman riportando in Parlamento David Cameron dopo 7 anni, subirà l’ennesimo scossone. I cinque giudici della Corte suprema hanno confermato all’unanimità la sentenza della Corte d’appello secondo cui esiste un rischio reale che i rifugiati deportati in Africa vedano le proprie richieste respinte o che vengano rimandati nel loro Paese di origine incontro a guerre e persecuzioni.

La sentenza mina una delle promesse chiave del primo ministro: “fermare le barche”. Il Governo ha affermato infatti che il programma da 140 milioni di sterline per il Ruanda sarebbe un deterrente chiave per un numero crescente di richiedenti asilo che raggiungono il Regno Unito tramite piccole imbarcazioni che attraversano la Manica, un’affermazione che le associazioni di beneficenza per i rifugiati hanno respinto. La Corte, a sostegno della sentenza, ha sottolineato come in passato un simile accordo di deportazione tra Israele e Ruanda sia fallito.

Il ministro degli Interni, James Cleverly, ha dichiarato: “La nostra partnership con il Ruanda, sebbene audace e ambiziosa, è solo una parte di un veicolo di misure per fermare le barche e contrastare l’immigrazione clandestina”. Nel frattempo il Governo del Ruanda ha già stanziato la spesa relativa al programma: gli oltre 140 milioni di sterline. Un portavoce ha dichiarato che i soldi “sono già stati stanziati per una serie di progetti governativi”.


Torna alle notizie in home