Economia

Cosa cambia davvero

di Giovanni Vasso -

GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO ECONOMIA


“Il più grande taglio del cuneo fiscale sul lavoro”. Il premier Meloni batte un colpo, importante, proprio durante il 1 maggio, la festa dei lavoratori. Incontra anche i sindacati e riesce ad ammorbidirne due (Cisl e un po’ meno Uil) su tre (la Cgil resta scettica). Il decreto contiene numerose indicazioni che vanno nella direzione di riempire, un po’ di più, le buste paga dei dipendenti italiani. E di farlo senza gravare sugli imprenditori. Il governo ha inoltre definito il futuro del reddito di cittadinanza. Fine dell’assegno per tutti, via al sostegno per “l’inclusione” con paletti precisi e rigidi che riguardano, perfino, l’acquisto passato di auto e moto.
Il governo investe quattro miliardi di euro per tagliare altrettanti punti sul cuneo fiscale. La sforbiciata va ad aggiungersi ai tre punti già sfrondati per le retribuzioni sotto i 25mila euro. Si tratta di un’una tantum, varrà per sei mesi: da luglio fino a dicembre. Lo “sconto” per chi guadagna meno di 25mila euro all’anno è pari a tre punti del cuneo, quello per chi arriva a guadagnarne fino a 35mila, invece, salirà a sei punti. Secondo alcune proiezioni, in termini concreti, i lavoratori potranno ottenere dai 96 fino ai 99 euro in più. Per i sindacati, su tutti la Cgil, si tratterà di aumenti molto più contenuti. Nell’ordine dei 50-60 euro. Per di più, secondo gli analisti delle sigle delle parti sociali, si tratterà di cifre lorde.
Il reddito di cittadinanza è già finito. Ora arriva il reddito di inclusione. Per percepire l’assegno, da 500 euro con la possibilità di un’integrazione da 280 euro per l’affitto, occorrerà essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare non superiore ai 6mila euro annui, patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) inferiore ai 150mila euro e non si dovranno avere né navi né aerei (sic) e, soprattutto, il richiedente non dovrà avere auto con cilindrata superiore ai 1.600 cc né moto superiori ai 250 cc. Chi presenterà carte false o attesterà dati fallaci per ottenere l’assegno all’Inps se la vedrà con la giustizia penale: si rischia la reclusione da due a sei anni. È stato modificato il criterio di offerta di lavoro congrua: il percettore è tenuto ad accettare rapporti di lavoro in tutta Italia se il contratto è a tempo indeterminato o di durata superiore ai dodici mesi. Inoltre è ritenuta congrua l’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno, quella la cui contribuzione non è inferiore ai minimi contrattuali stabiliti dai contratti collettivi. Infine, se un’offerta a tempo determinato è inferiore a dodici mesi e superiore ad almeno un mese, il luogo di lavoro non dovrà essere più distante dalla residenza di ottanta chilometri.
Il punto dolente, almeno nel dibattito politico, è legato all’attenuazione della stretta sui contratti precari avviata, ai tempi dei governi Conte, con il decreto Dignità. Meloni e i suoi ministri hanno allargato e ammorbidito con tre nuove causali il novero delle possibilità che farebbero prorogare i contratti di lavoro a tempo. Si tratta, nello specifico, dei casi previsti dai contratti collettivi da intendere sia come contrattazione collettiva nazionale sia, nel caso questa manchi, aziendale o territoriale. Se manca, via libera alla contrattazione individuale cioè ai patti tra datore di lavoro e dipendenti. La terza causale prevista dal decreto fa riferimento alla sostituzione di altri lavoratori nelle imprese.
Sul fronte datoriale, il decreto lavoro conferma e rafforza gli incentivi per chi assume percettori del reddito oppure darà lavoro ai Neet, i giovani under 30 che non studiano e non lavorano. Nel primo caso, è previsto un esonero contributivo del 100% per dodici mesi fino a un massimo di 8mila euro l’anno. Lo sgravio si dimezza se l’assunzione è a termine mentre l’esonero può salire fino a 24 mesi se il datore di lavoro trasformare un rapporto a tempo in uno stabile. Salirà, inoltre, a 3mila euro la soglia per i fringe benefit esentasse a favore dei lavoratori mentre il Fondo nuove competenze sarà incrementato con le somme avanzate dal piano nazionale giovani, donne e lavoro.

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