Così si riacquista fiducia nel sistema giudiziario
Tra un fondo molto critico di Luciano Violante sul Corsera e una protesta dell’Anm, tra un’inchiesta a Milano e una Procura di Palermo che vuole riaprire il processo Open Arms per condannare Salvini, nonostante il solleone, ad essere roventi sono i rapporti tra magistratura e politica. Sullo sfondo la madre di tutte le riforme, quella della Giustizia. Sarebbe da ingenui non vedere una correlazione tra la tensione continua tra maggioranza e toghe politicizzate e la riforma che oggi passa alla seconda lettura al Senato. A partire dalla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti, fondamentale per rafforzare la terzietà del giudice. Un sistema, simile a quello di Francia o Germania, in grado di garantire maggiore chiarezza sui ruoli e rafforzare la credibilità del processo penale. L’obiettivo è anche e soprattutto quello di ripristinare la fiducia nel sistema giudiziario (in tal senso vanno separate le carriere dei magistrati da quelle dei giornalisti), perché non è accettabile che un cittadino che sa di essere innocente abbia timore ad entrare in aula di tribunale.
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